Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”, con queste parole Andy Warhol dava risalto alla salvaguardia dell’ambiente, il quale risulta ancor più in primo piano domenica 5 giugno in occasione del World Environment Day. Si tratta della giornata mondiale dedicata proprio al benessere dell’ambiente: la prima edizione della celebrazione è avvenuta nel 1974, ma è stata instituita due anni prima dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite alla Conferenza di Stoccolma. L’obiettivo? Spingere le realtà globali a mettersi in gioco per assumere atteggiamenti green oriented a 360°. A tal proposito l’attenzione si focalizza su tutti gli ambiti professionali e del sapere, tra cui l’universo lavorativo e delle produzioni industriali. Le prime conferme in merito giungono dal magazine statunitense Business Insider: per l’occasione emergono dei dati relativi ad un recente sondaggio che ha coinvolto oltre 16mila persone in tutto il mondo. Stando ai risultati della ricerca, solo il 21% degli intervistati ritiene che il proprio leader d’impresa metta in pratica delle iniziative per rendere più sostenibile la propria attività, inclusi i diversi processi operativi e di produzione. Inoltre, il 35% degli stessi collaboratori, nel corso del 2021, ha cambiato azienda, scegliendo proprio un datore di lavoro con una mentalità green oriented”. Ora una domanda sorge spontanea: cosa possono fare i datori di lavoro per invertire la rotta? La risposta viene fornita in parte da Sustainable Business Toolkit, che realizza un approfondimento ad hoc caratterizzato anche da un elenco di iniziative CSR utili al miglioramento del benessere ambientale. Tra queste non mancano tecnologie di ultima generazione che hanno l’obiettivo di ridurre lo spreco di acqua: in questo caso specifico si parla di sistemi di filtraggio che consentono il riutilizzo dell’acqua in determinati processi produttivi e, allo stesso tempo, riducono la quantità di liquido impiegato rispetto ai modelli operativi tradizionali.

Questo è ciò che emerge da una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per CFS Europe, azienda specializzata nella produzione di prodotti chimici di base e shelf life solutions come gli antiossidanti naturali e tradizionali, che scende in campo quotidianamente con iniziative sostenibili sia interne sia esterne all’azienda stessa. “In quanto impresa produttiva innovativa, noi di CFS Europe siamo e saremo sempre molto vigili in ottica sostenibile per offrire un supporto concreto alla salvaguardia dell’ambiente – afferma Massimo Cupello Castagna, amministratore delegato di CFS Europe – Per quanto riguarda la nostra azienda, la sostenibilità si sviluppa internamente grazie al continuo monitoraggio e alla costante riduzione dei consumi energetici all’interno degli impianti di produzione. Ma non è tutto, abbiamo in programma diverse iniziative incentrate sulla riduzione degli sprechi, dell’impatto ambientale e sul riutilizzo di circa 5000 tonnellate annue di peci ricavate dalla realizzazione dei nostri prodotti di chimica di base come il catecolo e l’idrochinone. E ancora, a livello corporate, siamo riconosciuti in ottica green oriented per le certificazioni ISO 14001 ed Ecovadis oltre che per la registrazione EMAS”.

Dal riciclo delle peci si passa, grazie ad un articolo elaborato da Science Direct, alle tecnologie di produzione additiva: si tratta di processi operativi digitali, che comprendono anche macchinari e software di ultima generazione, grazie a cui vengono realizzati i singoli prodotti in maniera più precisa, riducendo così rifiuti ed emissioni. E ancora, Mckinsey concentra l’attenzione del suo approfondimento sulla produzione di combustibili alternativi come il bioetanolo al fine di incrementare la produttività dei singoli macchinari e, allo stesso tempo, ridurre la mole di legna e carbone bruciati. Lo stesso portale descrive anche un ulteriore processo green oriented incentrato sull’utilizzo di fibre alternative come la canapa per la realizzazione di tessuti originali senza correre il rischio di creare quantità di rifiuti eccessive e, soprattutto, dannose per l’ambiente circostante. E ancora, alcune imprese industriali presenti in Africa scendono in campo quotidianamente con l’obiettivo di smaltire i rifiuti generati dai processi produttivi in mangime per alimentare la cosiddetta mosca soldato. Il motivo? Semplice, perché dalle proteine estratte dalle larve di questa specie si possono produrre biomateriali utili alla realizzazione di packaging alimentari e prodotti medicali.

Il percorso alla scoperta delle iniziative sostenibili più sorprendenti prosegue con Business Times che, in primo luogo, parla della costruzione di un edificio operativo a zero emissioni, ovvero dotato di tecnologie che alimentano le diverse fasi produttive dei professionisti. In seguito, approfondisce il discorso relativo all’utilizzo di algoritmi e big data, soprattutto da parte di aziende del settore trasporti, per aiutare corrieri e lavoratori durante le spedizioni quotidiane. In questo modo i singoli operativi percorrono solo ed esclusivamente i tragitti più veloci e riducono il consumo di benzina. Dalle spedizioni si passa ai giocattoli con Sustainability Magazine che parla della loro realizzazione, affidandosi solo ed esclusivamente a bioplastiche ricavate da canna da zucchero. Inoltre, la produzione dei giocattoli stessi è alimentata da energia eolica. Per concludere, ecco un riferimento al business dei motori: un articolo realizzato da Wiley Online Library, casa editrice statunitense, che mette in primo piano le batterie agli ioni di litio. Queste ultime sono e saranno fondamentali perché in grado di ridurre le emissioni di carbonio, alimentando i veicoli elettrici e promuovendo lo sviluppo di energia rinnovabile con lo stoccaggio di energia su scala di rete.

Ecco, quindi, le principali iniziative green oriented, secondo le ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore, da cui i leader d’impresa possono prendere spunto per invertire la rotta ed assumere un atteggiamento più sostenibile:

  1. Mettere a punto delle innovazioni per evitare l’eccessivo spreco di acqua come dei sistemi di filtraggio in grado di ridurre la mole di liquido impiegato in fase di produzione rispetto ai modelli tradizionali.

  1. Prevedere il risparmio di materiali utili ad alimentare gli impianti produttivi attraverso progetti che prevedono il riutilizzo delle peci ricavate da prodotti chimici di base.

 

  1. Promuovere la digitalizzazione dal punto di vista operativo e affidarsi a tecnologie di produzione additiva, come software e macchinari, per ridurre rifiuti ed emissioni.

 

  1. Scegliere o addirittura produrre combustibili a basse emissioni di carbonio, come il bioetanolo, per incrementare la produttività dei macchinari e, allo stesso tempo, ridurre l’impatto ambientale.

 

  1. Realizzare prodotti finali basati solo ed esclusivamente su materie prime alternative, tipo la canapa, per evitare quantità eccessive di rifiuti dannosi per l’ambiente circostante.

 

  1. Trasformare i rifiuti in mangime per specie come la mosca soldato africana, le cui larve contengono proteine utili alla realizzazione di beni medicali e packaging alimentari.

 

  1. Costruire o riprogettare la sede produttiva con l’obiettivo che diventi a zero emissioni, ovvero capace di alimentare le diverse fasi operative attraverso tecnologie interne all’azienda.

 

  1. Programmare il tragitto dei corrieri, all’interno delle aziende di trasporti o spedizioni, con specifici algoritmi che consentono ai collaboratori di scegliere sempre il tragitto più veloce e ridurre così il consumo di combustibili.

 

  1. Fornire ai processi di produzione solo ed esclusivamente energia eolica e, allo stesso tempo, utilizzare bioplastiche, come la canna da zucchero, per la realizzazione di prodotti finali.

 

  1. Affidarsi a batterie di ultima generazione, nello specifico agli ioni di litio, per alimentare i motori dei veicoli e promuovere lo sviluppo di energia rinnovabile.