\"\"La stella cometa apparsa nel cielo di Abu Dhabi, alla fine del 146esimo vertice dei Paesi Produttori di Olio Combustibile, non fa presagire nulla di buono. Non annuncia alcun incremento dei ritmi d’estrazione e mortifica le speranze dei Paesi consumatori, i cui bilanci energetici stanno soffrendo “al freddo e al gelo” della frontiera dei 100 dollari a barile.
 
I moderni Re Magi, pronti a partire per i presepi di mezzo mondo, sono rimasti a mani vuote. I falchi di Erode hanno tenuto duro e alla fine hanno acconsentito solo a regali da mercato equo e solidale. Il Cartello arrocca e apre alle produzioni dei soli Angola ed Ecuador.
 
Un modo per non rendere sterile l’avvento di una festa che rievoca antichi rimorsi. Una mossa degna della migliore tradizione “andreottiana”, che concede senza dare. Che mostra e non fa toccare. Ma soprattutto un impulso, per tener alta la domanda e sostenere quotazioni minate alla base dalla debolezza del biglietto verde americano. Dal suo andamento e dalla capacità di recupero delle scorte Usa di petrolio dipenderà l’epifania di un nuovo vertice, già fissato a Vienna tra meno di due mesi.
 
E’ per vero che la tradizione ortodossa celebra l’arrivo dei Magi il 6 gennaio, ma il percorso deviato verso la capitale austriaca potrebbe vanificare la missione di Gaspare, Melchiorre e Baldassare. Riaprire i rubinetti ad assideramento in atto, sarebbe come approvare l’indulto dopo la “fuga in Egitto”.

 

di Antonio V.Gelormini

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