La normativa che attualmente disciplina a livello europeo i partiti politici e il loro finanziamento risale al 2003 (regolamento (CE) n. 2004/2003, del 4 novembre 2003) ed è stata modificata nel 2007 per consentire  il finanziamento delle fondazioni politiche europee a carico del bilancio dell’UE. Per migliorare detta normativa il Parlamento europeo ha presentato una serie di richieste, la maggior parte delle quali è compresa nella proposta adottata.

Nel 2012, complessivamente sono 13 i partiti politici a livello europeo che hanno ricevuto, in virtù del regolamento, un finanziamento gestito dal Parlamento europeo. Il bilancio destinato a partiti e fondazioni politiche a livello europeo nel 2012 è stato di poco superiore ai 31 milioni di euro.

La Commissione europea ha adottato una proposta che mira a rafforzare la capacità dei partiti politici europei di formare uno spazio pubblico autenticamente europeo e di esprimere la volontà dei cittadini dell’Unione, aumentando la responsabilità, la trasparenza, il riconoscimento, l’efficacia e la visibilità, di tali partiti.

Questa proposta crea nei partiti politici europei e nelle fondazioni ad essi collegate una personalità giuridica di livello europeo, eliminando in tal modo la barriera principale a cui si trovano di fronte quando operano all’interno degli Stati membri e tra uno Stato membro e l’altro. La maggior parte dei partiti politici europei sono oggigiorno registrati come associazioni senza scopo di lucro di diritto belga (asbl).

Fondazioni e partiti politici europei, che siano veramente transnazionali, rappresentano uno strumento fondamentale per esprimere la voce dei cittadini e dar vita a dibattiti pubblici a livello europeo. Il loro ruolo è cruciale per dare forma al confronto su questioni europee che, in vista delle elezioni del 2014, si preannuncia animato negli anni a venire. Questa ambiziosa proposta rappresenta un passo importante verso il consolidamento della democrazia europea”, ha affermato il vicepresidente Maroš Šefčovič.

Le organizzazioni per essere configurate  come partito politico europeo o fondazione politica europea, dovranno obbligatoriamente  rispettare standard elevati di democrazia interna, governance, responsabilità, trasparenza e rispetto per i valori su cui si fonda l’Unione europea. Per quanto concerne  tutti gli aspetti del finanziamento dei partiti, questi saranno disciplinati da un quadro esaustivo di disposizioni comprendenti obblighi in materia di rendicontazione e controllo, prestando particolare attenzione ai casi di violazione, che saranno oggetto di un particolare regime di sanzioni amministrative.

La proposta semplificherà le norme che disciplinano il finanziamento adeguandole alle situazioni ed esigenze specifiche dei destinatari ed inoltre non inciderà sugli importi complessivi messi a disposizione a carico dal bilancio dell’UE per il finanziamento dei partiti politici e delle fondazioni. Da tenere in considerazione è  che i partiti politici europei dovranno pubblicare i nomi dei donatori che offrono contributi superiori a 1 000 euro l’anno, mentre si prevede di aumentare il limite annuale delle singole donazioni da 12 000 a 25 000 euro.

Per rafforzare la democrazia e rappresentare i cittadini europei, i partiti politici hanno bisogno di soldi ed hanno adottato una proposta, dotandosi di una personalità giuridica. Tutto ciò può avere un senso solo se questi soggetti saranno in grado di essere coscienziosi nel loro operare al fronte di garantire ai cittadini europei una degna rappresentanza sociale, culturale e politica.

 

di Orazio Buonamico

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