\"\"L’allora ministro Enrico Ferri si giocò la reputazione di un’intera vita, per una corsa in autostrada ben al di là dei limiti di velocità, testé fissati da un suo stesso decreto. Ma il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, è andato oltre ed ha scritto una nuova pagina nel dossier delle infrazioni parlamentari al volante.
 
Un chilometro e mezzo contromano in autostrada. Cercava il mare e, forse abbagliato dal sole, ha sbagliato strada. Non si è smarrito e senza pensarci due volte ha fatto inversione ed ha cercato di riguadagnare l’uscita mancata. Noncurante degli automobilisti allibiti, che se lo vedevano di fronte.
 
Ma più che l’infrazione stessa sorprende ed indigna la reazione dell’ex-onorevole Burlando, oggi alla guida della regione delle due Riviere. Pizzicato dalla polizia, alla classica richiesta di libretto e patente, ha ammesso d’averla fatta grossa ed ha presentato la sua tessera di parlamentare, peraltro scaduta da due anni.
 
Ora la riflessione sconcertante è: “Cosa fa pensare ai tanti Burlando di potersi considerare cittadini al di sopra delle regole comuni? E trovare normale l’esibizione di una tessera, anziché della patente, come richiesto dall’agente?” Altro che casta, il tempo passa e il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
 
Ancora una volta si ha a che fare con la stramaledetta abitudine di pensare di farla franca, per il solo fatto di possedere il salvacondotto di un tesserino istituzionale, nonostante l’evidenza dei fatti e la responsabile ammissione di colpa. E come se non bastasse, dopo cinque giorni non risultava la contestazione formale di alcun reato o la stesura di uno straccio di verbale.
 
E volete che Grillo non ci inzuppi la sua brioche?  Dopo tutto siamo in Liguria, non deve fare nemmeno tanta strada.
di Antonio V. Gelormini

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