L’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione analizza i dati di import, export e occupazione

Bari – Quali potrebbero essere le ricadute sugli scambi commerciali globali e sui movimenti dei lavoratori tra i territori interessati dalla guerra in corso? L’ARTI – Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione della Puglia ha appena pubblicato nella sua rubrica online “In Pillole” un sintetico approfondimento statistico su questi fenomeni, con l’obiettivo di ricostruirne le dimensioni per quali erano nel periodo precedente al conflitto.

Vi si indagano, in particolare, l’evoluzione degli ultimi anni nell’interscambio tra la Puglia e i due Paesi e i più recenti flussi di assunzioni e movimenti di lavoratori russi e ucraini verso la regione italiana.

Rispetto a entrambe le nazioni, la Puglia è stata un importatore netto tra il 2017 e il 2020. Non solo grano: oltre a cereali e ortaggi, dall’Ucraina alla Puglia transitano minerali metalliferi ferrosi mentre dalla Russia arrivano prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio. La Puglia invece verso i due Paesi esporta soprattutto abbigliamento, mobili e medicinali.

Per quanto riguarda i lavoratori russi e ucraini in Puglia, sono numerose le assunzioni registrate nel triennio 2019-2021, soprattutto con riferimento a lavoratori di origine ucraina.

La “pillola” di ARTI con i dati completi è disponibile sul portale www.arti.puglia.it a questo link.