Nel corso dell’undicesima edizione della Giornata AIRI per l’innovazione industriale, tenutasi  a Roma presso il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, la ricerca industriale si è confrontata sul tema dell’innovazione tecnologica per la crescita sostenibile e responsabile dell’industria.

La giornata AIRI ha fornito un approfondimento sul tema presentando alcune iniziative di eccellenza in Italia nel settore dello sviluppo di tecnologie sostenibili a livello industriale.

Ha aperto i lavori il Prof. Renato Ugo, Presidente dell’AIRI, seguito dagli interventi  dei rappresentanti di MAPEI, PIRELLI, BRACCO-Imaging, Istituto ENI Donegani, CSM – Centro Sviluppo Materiali, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ha partecipato alla giornata anche l’On. Raffaello Vignali della Commissione Attività produttive della Camera.

 

Gli interventi, moderati da Paolo Messa, fondatore della rivista Formiche, hanno messo in evidenza come il tema della ricerca industriale responsabile e sostenibile, che ormai è un punto fermo a livello europeo, deve diventare sempre più un elemento qualificante e un fattore di distinzione delle tecnologie sviluppate in Italia e dunque, un’opportunità per accrescere il valore dei prodotti “Made in Italy”.

Nel mondo i due terzi dei consumatori prediligono ormai prodotti e servizi che rispondono ai bisogni sociali (Nielsen, 2012). Si tratta di consumatori socialmente coscienti che valutano le proprie scelte di acquisto e investimento anche sulla base di valori come responsabilità e sostenibilità. Questo particolare approccio non riguarda soltanto i prodotti di consumo ma tocca anche aspetti come i processi industriali alla base delle varie produzioni. Le imprese dovranno, quindi, focalizzare sempre di più le loro attività verso l’innovazione con prodotti e processi sostenibili. Per questo obiettivo occorre che l’innovazione parta da uno sviluppo scientifico e tecnologico responsabile, capace di essere attento ai valori fondamentali della società.

 

Il passaggio verso un approccio responsabile della ricerca e innovazione non è immediato, anche se la sostenibilità di prodotti e processi è un punto di partenza che le imprese nazionali hanno acquisito da tempo come dimostrato da alcune importanti innovazioni tecnologiche e linee di ricerca presentate nel corso della Giornata AIRI per l’innovazione industriale: è in corso, ad esempio, la ricerca di nuovi modi di produrre pneumatici con un ampio recupero dei materiali polimerici e sfruttando sempre di più le nuove frontiere della gomma naturale, prodotta con coltivazioni a basso consumo di acqua e di agrochimici. Sono pronti nuovi prototipi per la valorizzazione dei residui di processi industriali o di prodotti di consumo che consentono un minor impatto ambientale nel settore dell’industria energetica. Proseguono da anni linee di sviluppo tecnologico in settori tradizionali come la chimica, con la progressiva riduzione dell’utilizzo e della produzione di prodotti “high concern” grazie all’applicazione di importanti protocolli di sostenibilità, una via obbligata per rendere più competitiva l’industria chimica italiana.

Sono queste alcune delle linee di sviluppo tecnologico che hanno come obiettivo la sostenibilità, presentate dai Soci AIRI che ben rappresentano le attuali tendenze delle Imprese italiane.

 

<<Bisogna partire dalla sostenibilità, ed in particolare da un approccio responsabile, per giungere ad una innovazione tecnologica che risponda alle crescenti richieste del mondo civile>> – ha sottolineato il Presidente di AIRI Renato Ugo – <<AIRI intende sviluppare un intenso dialogo con il Governo, gli stakeholder europei e le strutture di ricerca nazionali per promuovere questo modo di operare. Abbiamo iniziato da tempo nel settore delle nanotecnologie e delle loro applicazioni e intendiamo estendere questo approccio ad altri settori. È tuttavia chiaro che lo sviluppo di processi e prodotti sostenibili e ancor più responsabili, può richiedere investimenti aggiuntivi per le imprese, con un vantaggio competitivo che potrà divenire tangibile solo nel medio-lungo periodo, ma che già oggi appare necessario per mantenersi competitivi. Pertanto occorre un sostegno pubblico deciso con incentivi alla ricerca industriale che favoriscano e premino gli investimenti nella ricerca responsabile>>.

 

 

A chiusura dei lavori, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Oscar Masi 2012, giunto oggi alla sua 29a edizione, dedicato al Professor Oscar Masi, uno dei fondatori dell’AIRI. Il Premio è stato attribuito, da una Giuria composta da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e del Ministero dello Sviluppo Economico e da due esperti del settore di chiara fama, ex-aequo a Chemtex, Gruppo Mossi & Ghisolfi, per la tecnologia Proesa – Produzione di biocarburanti e intermedi chimici da biomassa lignocellulosica, e a Selex ES, Gruppo Finmeccanica per AULOS: il radar verde.

A ricevere il Premio dalle mani del Presidente del CNR Luigi Nicolais, Guido Ghisolfi, Vicepresidente di Mossi & Ghisolfi, ed Alberto Sarti, Chief technical officer di Selex SE.

 

La produzione di bioetanolo di seconda generazione da biomassa lignocellulosica di vegetali non alimentari PROESA ha individuato metodi e trattamenti innovativi in tutte le fasi del processo, che consentono di superare i principali ostacoli di sviluppo dei processi enzimatici di produzione di etanolo e di soddisfare i requisiti di un ciclo di produzione che sia a basso impatto ambientale. Questa tecnologia sta aprendo la strada alla nuova generazione di combustibili da fonti rinnovabili.

 

Il radar passivo AULOS è capace di individuare il traffico aereo e marittimo anche di piccola dimensione sfruttando le emissioni elettromagnetiche presenti nell’etere (attraverso elaborazioni e filtri di frequenze particolarmente innovativi), non emettendo esso stesso onde elettromagnetiche inquinanti,  per cui è in grado di fornire funzioni di sorveglianza avanzate, poiché non può essere individuato e al contempo, è sostenibile nei riguardi dei possibili effetti sulla popolazione.

 

<<Il processo Chemtex sulla produzione innovativa di bioetanolo, dimostra che il coraggio e la perseveranza della vocazione imprenditoriale italiana in settori innovativi ad alto rischio è conciliabile con gli aspetti della sostenibilità e della responsabilità verso l’ambiente, favorendo anche la reindustrializzazione di poli chimici che possono essere in crisi produttiva e occupazionale.>> – ha dichiarato Renato Ugo al termine del convegno – <<Così, l’innovazione del radar verde è un esempio di come un approccio responsabile possa favorire un’innovazione anche in settori industriali high-tech, rispettando il criterio della sostenibilità ambientale>>.

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