A Manfredonia – Presso Palazzo Celestini, il 15 novembre alle ore 18.30, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica Facebook – Nuovi nomadi alla fine del viaggio, di Nicola Spadafranca, un\’iniziativa a cura dell\’Assessorato alle Politiche Sociali e Culturali del Comune di Manfredonia.
 
La ricerca fotografica è spesso ispirata da riflessioni, che inizialmente sembra non abbiano un’evidente connessione tra loro. Robert Adams scrive: "Il metodo di lavoro che sembra funzionare meglio è andare nel paesaggio che ti fa più paura e fotografare fino a che non sei più intimorito". Così ho iniziato a percorrere la mia terra per raccontarla, alla ricerca di una sintesi e ,chissà, forse alla ricerca delle mie stesse tracce.  
Questo reportage nasce dalla voglia e l’esigenza, meditata da anni, di fotografare il mio territorio per analizzarne il paesaggio, l\’evoluzione e la presenza sempre maggiore di extra e nuovi comunitari. E\’ cresciuta così la consapevolezza che il paesaggio non è semplicemente conformazione di un territorio, ma il prodotto della presenza e del lavoro dell\’uomo. Dall\’esame della vita quotidiana, il paesaggio statico si trasforma in ambiente dinamico, in cui le vite di uomini e donne si muovono lungo nuove traiettorie. Gli avvenimenti non ci coinvolgono più, ma ci travolgono. Tutto sembra inarginabile, fuori controllo, fino ad assumere i contorni della paura.
 
Le fotografie che compongono questa mostra ritraggono i volti di uomini e donne della Romania e della Bulgaria, del continente africano, dal Maghreb all\’Africa Sub Sahariana, alcuni regolari. Molti altri no. Dal giugno 2007 al settembre 2008, ho percorso il territorio compreso tra le città di Foggia, San Severo, Rignano Garganico, Manfredonia e la sua frazione di Borgo Mezzanone. Ho incontrato tanta persone, ho cercato di partecipare ai loro discorsi, altre volte ho provato ad immaginare il senso dei loro silenzi. A volte mi hanno raccontato la loro storia, altre volte ho potuto solo intuirla. Ho creduto di rappresentare tutto ciò fotografando i loro volti.
Sono i nomadi della modernità.   
 
Nicola Spadafranca

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