Aper (l’Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), Assoelettrica (l’Associazione nazionale delle imprese elettriche) e Assosolare (l’Associazione nazionale dell’industria solare fotovoltaica) hanno scritto una lettera aperta indirizzata al Governo italiano sull’adesione alle politiche europee per l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.
 
Contenuti del documento. Le tre associazioni di categoria firmatarie della lettera, che rappresentano oltre 1000 aziende con più di 15mila addetti, sottolineano come una “chiara politica di promozione delle fonti rinnovabili e della filiera industriale a esse collegata può significare nei prossimi 12 anni investimenti privati per oltre 50 miliardi di euro e la creazione di più di 100mila posti di lavoro, offrendo quindi un importante contributo allo sviluppo economico e sociale nonché significativi risparmi nell’acquisto dall’estero di combustibili fossili e di crediti di emissione”. 
 
Le richieste. Aper, Assoelettrica e Assosolare chiedono, in sintesi, al Governo italiano di aderire in modo costruttivo agli obiettivi che saranno deliberati in sede europea; di implementare una politica energetica nazionale che ponga obiettivi realistici e coerenti con i target convenuti a livello europeo; di attuare i provvedimenti legislativi di sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili rimasti finora incompiuti; di semplificare e armonizzare i processi autorizzativi dei nuovi impianti; di promuovere lo sviluppo della rete elettrica al fine di facilitare l’accesso e il collegamento degli impianti; di diffondere una cultura delle fonti rinnovabili volta a promuovere l’accettabilità sociale degli impianti correttamente integrati nel territorio; di stimolare, infine, la crescita dell’industria nazionale di settore e degli investimenti in ricerca e innovazione facilitando lo sviluppo di tecnologie avanzate.
 
La presa di posizione. Nella doppia veste di amministratore delegato della società eolica milanese Maestrale Green Energy, e di membro del Consiglio direttivo per l’eolico di Aper, Carlo Durante afferma:        “Al di là degli obiettivi presi in sede comunitaria e dei temi ambientali, questa continua indecisione e mancanza di chiarezza politica su ciò che si vuole fare sta distruggendo un potenziale di ricchezza. Soprattutto in questo momento di grande incertezza sui mercati, un segnale positivo e chiaro del Governo è dovuto”.

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