La presenza di carburante nell\’Oceano Atlantico non collimerebbe con l\’ipotesi di un\’esplosione in volo dell\’aereo dell\’Air France precipitato lunedì circa tre ore dopo essere decollato da Rio de Janeiro con destinazione Parigi. Lo ha affermato il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim: "La presenza di strati di carburante dovrebbe escludere la possibilità di un incendio, di un\’esplosione", ha dichiarato. "Se siamo in presenza di strati di carburante, vuol dire che questo non è bruciato".

Non è dello stesso parere il quotidiano francese \’Le Figaro\’ in quanto i resti dell\’aereo sono sparsi in una zona molto vasta. Tale indizio avvalorerebbe la tesi secondo cui l\’apparecchio si è disintegrato ad alta quota. "Si possono osservare frammenti a più di 300 chilometri gli uni dagli altri", confida una fonte prossima all\’inchiesta citata dal giornale. "In attesa di informazioni più ampie, questo primo elemento avvalora la tesi di un\’esplosione che avrebbe colpito l\’aereo in pieno volo", afferma una fonte.
Se dovesse essere confermata, precisa il quotidiano, una disintegrazione a circa 10mila metri di altezza potrebbe essere spiegata tanto dall\’azione di un fenomeno meteorologico eccezionalmente violento – plausibile nella zona di convergenza intertropicale attraversata dal volo – quanto da una brusca depressurizzazione o da un attentato. Sono in corso le indagini che si preannunciano lunghe e complicate.

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