Il deputato e responsabile dell’organizzazione di Italia dei Valori, on. Felice BELISARIO ha depositato un’importante interrogazione parlamentare riguardante la grave piaga sociale degli infortuni del lavoro, delle malattie professionali e delle tutele approntate dall’ordinamento in termini di indennizzi per i lavoratori danneggiati, cogliendo il monito lanciato di recente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolto a tutte le forze politiche e tendente ad ampliare le garanzie per quei centinaia di migliaia di lavoratori infortunati sul lavoro.
L’interrogazione a risposta scritta rivolta ai Ministri della Salute e del Lavoro, che trae spunto da un’importante studio svolto dai leccesi prof. Giuseppe CERFEDA, medico–legale e già dirigente medico INAIL nonché dal collega dott. Ivano MARCHELLO,  rappresenta un importante passaggio per tentare di porre fine alla perdurante fase di sperimentazione prevista dall’art. 13 del D.L. n. 38/2000 e ad una modifica delle tabelle e dei criteri di valutazione medico – legale.
Come è noto infatti, il citato articolo definiva “in via sperimentale” nell’ormai lontano 2000 ai fini della tutela dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il danno biologico come “lesione dell’integrità psicofisica suscettibile di valutazione medico-legale della persona”.
Poiché il significato giuridico e medico-legale di “danno biologico” è stato ampiamente illustrato sia dalla nota Sentenza della Corte Costituzionale, sia da quelle della Magistratura ad ogni livello, nonché dall’approfondimento scientifico delle scuole medico-legali, l’on. Belisario ha chiesto al Governo quale è la finalità dell’aggettivo “sperimentale” e se tale sperimentazione iniziata nell’anno 2000, ove effettivamente giunta a conclusione, sia arrivata a dei risultati definitivi.
            Non è ancora chiarito, peraltro, se anche la tabella promulgata successivamente per l’indennizzo delle menomazioni conseguenti le lesioni psico-somatiche da infortunio lavorativo, sia anch’essa a carattere “sperimentale”.
Il deputato ha inoltre ritenuto opportuno specificare che l’anzidetta tabella è ritenuta incongrua ed inaccettabile – così come attualmente formulata – sia da parte di tutte le scuole medico-legali, sia da parte delle organizzazioni professionali, nonché da parte dei sindacati e degli enti di patrocinio dei lavoratori.
Alla luce della gravità del fenomeno degli infortuni dei lavoratori e degli indennizzi, che sono percepiti come irrisori dalla stragrande maggioranza dei lavoratori e dei cittadini anche a fronte degli spaventosi utili dell’ente previdenziale, il sottoscritto Giovanni D’AGATA, tra i promotori dell’iniziativa, ribadisce la necessità già espressa dall’on. BELISARIO, che l’attuale Governo dirima ogni dubbio sull’effettività delle tutele apprestate nei confronti dei lavoratori infortunati e delle vittime del lavoro a seguito del D.lgs n. 38 del 2000 e se sia quindi opportuno un più incisivo, completo e definitivo intervento in materia teso a garantire maggiori garanzie per il lavoratore anche in termine di indennizzo del danno subito.

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