Finalmente grazie al nuovo strumento, “L’iniziativa dei cittadini”, i cittadini europei potranno essere parte attiva nel contribuire e plasmare la politica dell’Unione Europea.

La suddetta iniziativa è istituita dal trattato di Lisbona e permetterà a un milione di cittadini di almeno un quarto degli stati membri dell’Unione, di chiedere alla Commissione europea di proporre una normativa nei settori di sua competenza.

Gli organizzatori dell’iniziativa devono formare un comitato dei cittadini, composto da almeno sette cittadini dell’UE residenti in almeno sette diversi Stati membri, che avrà a disposizione un anno di tempo per predisporre le firme che dovranno essere autenticate dalle autorità competenti di ciascun Stato membro. La Commissione avrà tre mesi di tempo per esaminare l’iniziativa e decidere su come intervenire.

Va evidenziato che l’iniziativa deve riguardare un tema d’interesse per l’UE, che rientri nelle competenze della Commissione, inoltre non può trattarsi di un’iniziativa abusiva, futile o vessatoria.

Sette le tappe prima di raggiungere il benemerito traguardo per contribuire attivamente alle scelte politiche della Comunità Europea.

Il primo step prevede la costituzione del già detto comitato dei cittadini, con un minimo di sette persone che vivono in sette Stati membri e che siano maggiorenni, inoltre il comitato non può includere associazioni e deputali al Parlamento europeo.

Il secondo step è quello di registrare l’iniziativa che dovrà includere delle informazioni di base tra cui il titolo dell’iniziativa, una breve sintesi dell’oggetto, un riferimento ai trattati dell’UE, le info per prendere contatto con il comitato dei cittadini. In seguito la Commissione avrà due mesi di tempo per rispondere se l’iniziativa soddisfa le condizioni essenziali per procedere. A questo punto l’iniziativa è introdotta nel registro on-line.

Il terzo step consiste nella raccolta delle firme su carta o per via elettronica, poiché la Commissione fornisce un software per la raccolta firma on-line, anche se i dati necessari per la raccolta firma possono variare da uno Stato all’altro. Inoltre è necessario che i firmatari provengano da almeno un quarto degli Stati membri.

Il quarto step consiste nel presentare le firme raccolte a ogni stato coinvolto che poi rilascerà un certificato al comitato.

Il quinto step prevede la presentazione delle firme alla Commissione europea, e l’indicazione di una qualunque forma di finanziamento ricevuto per l’iniziativa. La Commissione pubblicherà tutte queste informazioni sul suo sito web.

Il sesto step è la presentazione dell’iniziativa alla Commissione europea tramite un’audizione pubblica al Parlamento europeo.

L’ultimo step è compiuto dalla Commissione europea che informerà, con un processo trasparente, sulle successive azioni e fasi da intraprendere. Tutte le informazioni riguardanti l’iniziativa saranno rese pubbliche.

Infine la Commissione europea può proporre una nuova legge e trasmetterla per l’approvazione al Parlamento europeo e al Consiglio.

Viene, dunque, offerto un nuovo strumento che accresce e sviluppa i concetti di consapevolezza europea e di cittadinanza attiva e che perciò dovrebbe essere utilizzato con parsimonia, poiché la Comunità europea e Bruxelles non sono più lontani, ma sono vicini ai cittadini più di alcuni governi.

E’intenzione dell’Europa sviluppare il pensiero democratico di governo tramite l’iniziativa per i cittadini, iniziativa  che i governi degli stati membri si auspica comprendano per poi farla propria a tal punto da mobilitarsi per attuarla e contribuire così alla diffusione del concetto di consapevolezza europea, tramite delle scelte politiche.

 

 

Orazio Buonamico

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