Nei giorni scorsi un durissimo documento dei Democratici di sinistra di Foggia, che di durissimo aveva solo il livore e lo spregio di chi sa di essere in torto, è apparso sul sito dsfoggia.it.
Si parla della realizzazione di un processo di concertazione e partecipazione ampia sull’argomento PIRP.
Ciò che è detto cozza con quanto successo nell’animata riunione avvenuta a Rione Martucci. Consiglieri circoscrizionali, cittadini e persino il Presidente del Consiglio Comunale, in questa riunione, hanno stigmatizzato proprio la scarsa comunicazione tra l’Ente comunale e i cittadini. Addirittura vi è stata una sola riunione monotematica in Circoscrizione e a voce alta, quasi tutti i presenti, per questo, hanno chiesto le dimissioni dell’Assessore al Decentramento e di quello all’Urbanistica.
Diciamo che l’operazione PIRP è molto vicina per coinvolgimento e trasparenza nella esposizione del piano a quanto già avvenuto nelle storiche Conferenze di servizio per il raddoppio della Mongolfiera,  all’epoca della Giunta dell’On. Paolo Agostinacchio.
Nulla di nuovo quindi sotto il sole. Centro destra e “centro (senza) sinistra” hanno una modalità di gestione della Cosa pubblica molto simile. Altro che porte aperte ai cittadini!
Negli anni ’70 in quella che oggi chiamiamo Piazza Padre Pio si è consumato un analogo percorso. In pompa magna fu presentato un progetto avveniristico di un mercato che di giorno svolgeva le proprie funzioni e di notte si trasformava, scomparendo per metà nel sottosuolo, in un luogo di ritrovo per gli abitanti del quartiere.
Quello che oggi è a Piazza P. Pio è sotto gli occhi di tutti. E’ meno male che c’è San Pio perché altrimenti non ci sarebbero stati neanche i giardini. Tutte le aree disponibili sono state edificate e i costi del mercato (mai realizzato) ammontano a diversi milioni di euro.
Eppure il progetto era tutto chiaro e ben definito; figuriamoci adesso che i PIRP hanno molte zone oscure come il famoso Business Park e le cifre in gioco sono centinaia di milioni di euro cosa succederà.
 
Certo l’idea di costruire nuove abitazioni in quartieri già caratterizzati da alta densità abitativa è “sicuramente” un’operazione contro la speculazione edilizia. Specie se le diverse centinaia di alloggi saranno messe in vendita a 1.040,00 euro al metro quadro.
Provate a chiedere a quanti hanno acquistato gli alloggi Legge Gozzini (per cui la Guardia di Finanza di recente ha mostrato un grande interesse) se sono contenti dei livelli di qualità dei medesimi.
Eppure anche in quel caso, Amministrazione di centro destra e di “centro (senza) sinistra”, ognuno per le proprie responsabilità, autorizzavano e controllavano l’operato delle imprese appaltanti.
E comunque anche le Gozzini costruite (bene?!) sono avvolte da strani voci su quote integrative richieste dall’impresa agli acquirenti, sottobanco, proprio per sostenere i prezzi di mercato.
Allora, qual è la deriva propagandistica che favorisce solo chi ha interesse a mantenere alto il prezzo della case?
Quella di quattro infedeli, ignoranti di sinistra (così siamo stati definiti) accompagnati da vestali o quella di una maggioranza che oramai non conosce e non ammette oppositori, visto che la stessa opposizione ha sostanziato la sua opposizione con un assordante silenzio.
Inoltre, al recupero delle periferie non credono neanche i due eminenti firmatari del documento, visto che non c’è un rigo che riguarda il recupero di alcuna periferia: tutto si risolve nel discorso di controllo dei prezzi di mercato, mediante la costruzione di nuove case e di opere faraoniche utili non si sa ancora a chi.
Solo per questo la Regione Puglia dovrebbe bocciare i piani. Intervenire sul mercato   immobiliare resta la sola, vera, unica preoccupazione di chi ha proposto i piani.
Noi di costruttori conosciamo solo quelli della pace.
Vorremmo che anche voi potreste dire altrettanto.
Rinnoviamo, quindi,, il nostro invito, confidando nel potere censorio della Regione e in particolare del Presidente, Nicky Vendola, perché nel più breve tempo possibile si metta fine alla gestione del territorio comunale senza la giusta programmazione e il concreto, vero, coinvolgimento dei cittadini di Foggia.
 

  Sinistra democratica di Foggia

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