\"\"l modello organizzativo foggiano in tema di sicurezza sul lavoro è stato al centro delle attenzioni dell’assemblea nazionale sulla sicurezza svoltasi a Bologna. Il Coordinamento Informativo Provinciale sulla Sicurezza sul Lavoro (CIPSI), costituito nel 2007 presso l’ASL di Foggia, è stato oggetto di studio nel corso dell’appuntamento “Prevenire si può e si deve: contrattazione, legislazione e cooperazione”, che ha riunito i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di CGIL CISL e UIL provenienti da tutta Italia. L’iniziativa, tenutasi nel quartiere fieristico di Bologna, rientrava nell’ambito della riflessione nazionale su “progressi e prospettive” in materia di sicurezza sul lavoro, tema di grande attualità anche a seguito delle sollecitazioni del Presidente della Repubblica ad assicurare le migliori condizioni di sicurezza ai lavoratori italiani, negli ultimi mesi vittime di un crescente e drammatico numero di incidenti.
L’evento ha posto ancora più in rilievo i contenuti e gli obiettivi fissati dall’assemblea nazionale organizzata, il 12 gennaio 2007 a Roma, dalle segreterie nazionali di CGIL CISL e UIL. “Sono stati approfonditi casi e situazioni in ambito nazionale e nei territori – riferisce Pasquale Cataneo, segretario territoriale della Cisl, nonché vice-coordinatore provinciale del CIPSI, intervenuto all’evento di Bologna – nell’ambito territoriale è emersa l’attività svolta dal CIPSI di Foggia, il quale ha posto in essere nel programma operativo, tutte le indicazioni rivenienti dal documento conclusivo dell’assemblea nazionale del 12 gennaio. Abbiamo ritenuto opportuno intervenire – aggiunge Cataneo – facendo rilevare che l’unità di intenti ed operativa di CGIL CISL e UIL di Foggia, congiuntamente con i rappresentanti istituzionali questa volta sensibili al tema, ha portato a realizzare – sottolinea il sindacalista – un modello strutturale avanzato nel contrasto delle illegalità sul lavoro e nella promozione di una cultura della sicurezza, che deve partire – conclude Cataneo – dalle più giovani generazioni, mediante una accurata programmazione di azioni formative nelle scuole”.

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