Sulla decisione di chiudere il Corso di Laurea in “Economia dello Sviluppo Territoriale” attivo presso la sede di Manfredonia, esprimo la mia disapprovazione  per una scelta formalmente fatta dall’Università di Foggia, ma dettata dal solito Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, la cui politica consiste nel ridurre il numero dei corsi di laurea. Queste indicazioni sono presenti nelle linee guida del Ministro Gelmini, che ha fissato i nuovi criteri per l’attivazione dei corsi di studio e che, con il sistema degli incentivi e dei tagli, ricatta ed impone alle università la chiusura dei corsi di laurea decentrati.
Ancora una volta il governo opprime e sopprime tutto ciò che può contribuire realmente alla crescita. Cosa vi è di più importante della conoscenza e del sapere che possa concorrere alla crescita dei territori?
Questa fu la nostra ispirazione quando nel 2001, dopo le note traumatiche vicende che avevano portato alla chiusura dello stabilimento chimico, contribuimmo all’istituzione della facoltà di Economia dell’ambiente nella sede di Manfredonia.
Il Comune, per una funzione tanto importante, individuò un edificio prestigioso, l’antico ospedale Orsini, che restaurò e adattò facendo fronte ai relativi oneri. Nel corso degli anni, per la gestione ed il funzionamento del corso di laurea, a carico dei cittadini contribuenti di Manfredonia sono state sostenute le correlate spese che dovevano dare ulteriori successivi sviluppi con l’istituzione di corsi specialistici riguardanti le discipline legate al mare, per un’integrazione dell’offerta formativa con le specificità del territorio.
Il notevole sostegno finanziario e operativo, fornito dall’Amministrazione comunale in questi anni, ha trovato riscontro nella qualità del Corso collocato presso la nostra sede. Per tale motivo, lo scorso anno fu rinnovata la convenzione tra Università e Comune di Manfredonia, che ora, per volontà governativa, è spazzato via.
Contro queste “direttive ministeriali” che tagliano ma non costruiscono, che negano ma non risolvono, attiveremo tutte le iniziative possibili, affinché la nostra città non subisca il danno che deriva  dalla perdita di un’opportunità di alta formazione integrata con la realtà territoriale.

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