"Il Decreto fiscale in discussione oggi al Senato è contro gli interessi del Sud a cominciare dalle pesanti restrizioni introdotte dal governo rispetto al cosiddetto credito d\’imposta".
È la denuncia dei senatori del Pd Salvatore Tomaselli, Filippo Bubbico, Alfonso Andria, Teresa Armato, Dorina Bianchi, Antonello Cabras, Gianrico Carofiglio, Paolo De Castro, Costantino Garraffa, Fortunata Incostante, Nicola Latorre, Giovanni Legnini, Alberto Maritati, Colomba Mongiello, Giovanni Procacci, Nicola Rossi, Gian Carlo Sangalli, Giuliano Barbolini, Adriano Musi, Maria Leddi, Mauro Agostani, Emanuela Baio, Vladimiro Crisafulli, Lucio D\’Ubaldo, Cinzia Maria Fontana, Marco Stradiotto.

I  26 senatori del Partito democratico hanno presentato un pacchetto di emendamenti al decreto fiscale "per ristabilire – spiegano –  l\’originaria opportunità per le imprese meridionali di usufruire del credito d\’imposta".

"Insieme al taglio di quasi 2 miliardi di euro per le opere infrastrutturali in Sicilia e in Calabria, il governo smantella le riforme realizzate dal governo Prodi a sostegno dello sviluppo. In particolare – aggiungono – il Dl fiscale svuota il credito d\’imposta quale strumento di sostegno agli investimenti volto ad una strutturale riorganizzazione dei sistemi di incentivazione, rendendoli più svincolati da procedure e mediazioni amministrative, a volte foriere di guasti e sprechi se non di corruzione, per trasformarli in automatici e verificabili a seguito di veri investimenti.
Invece – spiegano i 26 senatori del Pd – l\’articolo 2 del Decreto Fiscale ripristina la vecchia e fallimentare logica discrezionale e i pesanti adempimenti amministrativi del passato. Con il decreto fiscale il governo taglia le risorse a disposizione del credito di imposta, irrigidisce e burocratizza la procedura, restringe gli spazi dell\’autonomia dell\’impresa, limita al 30 per cento della spesa sostenuta l\’utilizzo nel primo anno del credito d\’imposta autorizzato. Si tratta di passi indietro penalizzanti per il Sud peraltro apertamente criticati da diversi esponenti del Pdl: penso al relatore in Commissione Finanze del Senato Rosario Costa o al senatore Mario Ferrara".
"Gli emendamenti che abbiamo presentato intendono ristabilire il credito d\’imposta così come previsto dal precedente governo nella convinzione che sia uno strumento effettivo di incentivazione allo sviluppo e all\’occupazione nel Mezzogiorno. Ci auguriamo – concludono i parlamentari del Pd – che il governo, a cominciare dal Ministro Fitto, e la maggioranza si ravvedano e approvino i nostri emendamenti. Sarebbe l\’unico e possibile impegno concreto per misurare davvero chi è coerentemente dalla parte del Mezzogiorno e delle imprese che investono e innovano".

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