Una provocazione grave e intollerabile". Cosi\’ Leonardo Domenici, presidente Anci, definisce in una lettera inviata al ministro dell\’Economia Giulio Tremonti il contenuto di una circolare emanata dal ministero dell\’Economia sulla applicazione delle disposizioni relative al patto di stabilita\’ interno. Domenici annuncia che proporra\’ la rottura totale dei rapporti col Governo, l\’abbandono della Conferenza Unificata ed il blocco di ogni collaborazione istituzionale, in particolare sul Federalismo fiscale e il Codice delle Autonomie.

Nel ricordare che una settimana fa l\’Ufficio di Presidenza dell\’Anci, lanciando un allarme sulla grave crisi finanziaria dei Comuni che avrebbe costretto l\’80% degli stessi a non rispettare il patto di stabilita\’ interno, aveva chiesto un incontro urgente al presidente del Consiglio dei Ministri\’\’, senza peraltro aver ancora aver ricevuto risposta, Domenici segnala che la circolare in questione "rende praticamente impossibile ai Comuni il rispetto del Patto di stabilita\’".
"Non consentire l\’utilizzo dei proventi derivanti delle alienazioni immobiliari per finanziare la spesa per investimenti – spiega Domenici nella lettera – significa cancellare dai bilanci dei Comuni italiani almeno un miliardo e mezzo di euro, con una interpretazione ministeriale che e\’ in contrasto con la raccomandazione al Governo, approvata dal Parlamento, nel corso della discussione sulla legge finanziaria per l\’anno in corso".
Domenici ricorda che i Comuni stanno vivendo una fase di enorme difficolta\’ finanziaria che "dipende da scelte di finanza pubblica che i Comuni, con senso di responsabilita\’ istituzionale, hanno accettato e, finora, per la maggior parte, rispettato".
"Mi riferisco – chiarisce – all\’aver imposto proprio ai Comuni, che in questi anni hanno contribuito piu\’ di ogni altro livello di governo alla riduzione del deficit, un contributo eccessivamente gravoso per il risanamento dei conti pubblici; all\’aver abolito l\’ICI prima casa senza, ad oggi, aver dato certezza sulla copertura finanziaria pari al minor gettito accertato e certificato dai Comuni stessi; all\’aver introdotto regole sul patto di stabilita\’ che stanno generando paradossi e sperequazioni evidenti".
Per Domenici "è il ministero dell\’Economia che, con le sue decisioni, ci impedisce di rispettare il patto di stabilità interno ed e\’ quindi impossibile aspettarsi che i Comuni lo rispettino. Nell\’ufficio di presidenza del 22 gennaio scorso avevamo chiesto un incontro con il presidente del Consiglio: questa e\’ la risposta\’. Il 5 febbraio, al Consiglio Nazionale Anci – conclude Domenici – proporro\’ la rottura totale dei rapporti col Governo, l\’abbandono della Conferenza Unificata ed il blocco di ogni collaborazione istituzionale, in particolare su Federalismo fiscale e Codice delle Autonomie. Questo e\’ l\’unico linguaggio che in questo momento possiamo parlare ed e\’ un linguaggio di rivolta".
 
(fonte Adnkronos – Capitanata.it)

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