Milano TaxMan è una startup nata nel 2017 da un’idea di cinque ragazzi che si sono chiesti in che modo un freelance o un libero professionista potesse gestire la propria contabilità senza impazzire e risparmiando anche qualche centinaio di euro. «Ci siamo resi conto che mancava uno strumento facile e studiato su misura per i tanti giovani freelance che decidono di aprire una partita Iva e che preferirebbero adempiere agli obblighi fiscali online, risparmiando sui costi di un consulente» racconta Rosario Barresi, co-founder dell’azienda. «Abbiamo così realizzato un’app che fa proprio quello che noi avremmo voluto avere: generare fatture, calcolare la tassazione dovuta in tempo reale, per non avere brutte sorprese a luglio, e fare la dichiarazione online a prezzi ragionevoli e in totale sicurezza, essendo sempre assistiti in chat. In giro non esisteva nulla di simile, mentre la richiesta di un prodotto simile è molto elevata».

Come funziona TaxMan

TaxMan è un’app destinata a chi lavora con partita Iva in regime forfettario (ma si sta allargando anche agli ordinari) ed è disponibile per Android e iOS. Esistono tre fasce di abbonamento: TaxMan Pro da 12 euro, Dichiarazione Light da 169 euro e Dichiarazione Premium da 199 euro, sempre annuali. La versione base permette di registrare fatture in entrata e in uscita, fare una stima delle tasse da pagare, avere un calendario delle scadenze ecc. Mentre la versione da 169 euro consente di aprire via app anche la propria partita Iva e, se non si hanno ulteriori redditi, come quelli provenienti da case, collaborazioni occasionali e altro, consente di arrivare perfino alla dichiarazione dei redditi, il tutto con una chat interna che permette di parlare con un vero commercialista. Con Dichiarazione Premium è possibile preparare la dichiarazione dei redditi anche se si hanno entrate diverse.

 

I vantaggi dell’app

«Con l’introduzione della Flat Tax i professionisti che fatturano fino a 65.000 euro annui, circa il 78% del totale secondo i dati dell’Osservatorio Economico e dell’Associazione Italiana Dottori Commercialisti, calcoleranno le tasse in maniera forfettaria. Secondo fonti interne, il numero di forfettari potrebbe arrivare a 2,8 milioni nei prossimi anni». Spiega Rosario Barresi.

«Una semplificazione che apre nuove opportunità per l’assistenza fiscale digitale nei confronti di una platea attualmente stimata in quasi 2 milioni di persone. Rispetto a un commercialista tradizionale, TaxMan offre a questa categoria di soggetti una serie di vantaggi: innanzitutto il risparmio, visto che mediamente per un commercialista si spendono dai 400 ai 1000 euro all’anno. Poi la semplicità, perché tutto è controllabile in tempo reale dall’app. Abbiamo implementato i calcoli per 16 casse previdenziali in grado di coprire i circa 2,3 milioni di professionisti con partita IVA. Per ultimo la fatturazione: TaxMan integra un software di fatturazione, pensato appositamente per piccoli freelance e predisposto per la fatturazione elettronica anche se al momento non obbligatoria per i forfettari».

 

La campagna su CrowdFundMe

Da pochi giorni TaxMan ha aperto la sua campagna su CrowdFundMe, la prima piattaforma italiana di equity crowdfunding quotata in Borsa. «Abbiamo grandi potenzialità di sviluppo» racconta Barresi. «L’obiettivo per il 2019 è di 200 servizi fiscali venduti e 2.000 utenti paganti, quello per il 2020 è invece di 650 dichiarazioni e 5.000 abbonati».

 

La Flat Tax attiva da gennaio 2019 rappresenta un’opportunità notevole per chi offre servizi fiscali e non esiste al momento nessun player che abbia strutturato un’offerta specifica su app per questa nicchia di mercato. «Considerato che ogni partita IVA paga almeno 400 euro per il commercialista e considerando solo 1,5 milioni di partite IVA, il mercato potenziale in Italia vale 600 milioni di euro».

 

C’è poi da aggiungere, che il mercato di riferimento è protetto dalla complessità del sistema italiano (basti pensare alla normativa molto articolata ed alla presenza di 18 Casse Previdenziali, ognuna con sistemi di calcolo diverso) e questo rende difficile per i grossi player internazionali operare direttamente sul nostro mercato.