Il presidente di Ance Puglia Nicola Bonerba: “Bandi in crescita non significano nulla: ripresa vera solo con l’avvio dei cantieri, bloccati dalla burocrazia”.

Bari. Nel 2020 sono stati pubblicati in Puglia 1.479 bandi di gara per lavori pubblici (in calo dell’8,3% rispetto ai 1.612 del 2019) per un valore di 2,363 miliardi di euro, in crescita del 60,4% rispetto all’anno precedente (quando raggiunsero 1,473 miliardi). La crescita del valore degli appalti riguarda, in particolare, quelli con importo superiore ai cinque milioni di euro (in particolare di ANAS e RFI) mentre si registra un calo per i lavori inferiori a quella cifra, sia nel numero (-10,7%) che nell’importo (-5,5%). (fonte Ance su dati Infoplus).

L’incremento del valore dei bandi fa ben sperare – dichiara il presidente di Ance Puglia Nicola Bonerba tuttavia la ripresa del comparto non si nutre di bandi ma dell’avvio dei cantieri che, a causa della burocrazia, nella migliore delle ipotesi aprono con mesi se non anni di ritardo. A questo contribuisce la mancata emanazione di decine di decreti attuativi riguardanti riforme che, negli ultimi anni, avevano l’obiettivo di semplificare il nostro settore; al contrario, questo ottovolante legislativo lo ha reso, in molti casi, ancora più confuso. Auspichiamo, dunque, la semplificazione di norme e procedure e azioni ad hoc per avviare immediatamente cantieri nel Mezzogiorno e in Puglia, nella quale procede molto bene la spesa dei fondi strutturali ma non quella riguardante il Patto per la Puglia siglato nel 2016 che, allo scorso ottobre, registrava una spesa solo del 3% dei due miliardi stanziati dal Fondo Sviluppo e Coesione. Un vero peccato, considerando il gap infrastrutturale della Puglia e di tutto il Mezzogiorno rispetto al resto del paese; un gap che, burocrazia permettendo, le risorse in arrivo col Recovery Plan dovranno annullare”.

Quanto alla forza lavoro nel settore edile pugliese, che supera le 80mila unità, i dati Casse edili / Edilcasse riferiti sia al comparto privato che pubblico, evidenziano nei primi 11 mesi del 2020 un calo del 20% delle ore lavorate nei cantieri (-13,7% il dato nazionale) e del 7,4% dei lavoratori iscritti, il terzo peggior dato a livello nazionale (hanno fatto peggio solo Basilicata e Calabria).

In un anno è venuto meno – aggiunge Bonerbaun quinto delle ore lavorate nei cantieri pugliesi, un’enormità. E la riduzione dei bandi sotto la soglia dei cinque milioni, che penalizza le piccole e medie imprese, potrebbe acuire ulteriormente la dinamica così negativa registrata dall’occupazione l’anno scorso. Sebbene ancora nel pieno della crisi pandemica, invitiamo enti territoriali e altre stazioni appaltanti a riprendere la pubblicazione dei bandi per piccole opere che rappresentano la linfa vitale per il tessuto imprenditoriale edile della nostra regione”.