Dal 12 al 18 Marzo 2012 verrà celebrata la Settimana Mondiale del Cervello, iniziativa promossa congiuntamente dalla “European Dana Alliance  for the Brain” in Europa e dalla “Dana Alliance for Brain “ negli Stati Uniti. In Italia, la Settimana del Cervello è promossa e organizzata dalla SIN – Società Italiana di Neurologia – che ha previsto una serie di incontri di informazione e sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale: una campagna rivolta al grande pubblico, inclusi i più piccoli, oltre che al mondo scientifico e agli esperti del settore.

“Non si tratta di un evento formale – ha sottolineato il prof. Giancarlo Comi,  Presidente della SIN – bensì, di un richiamo alla assoluta peculiarità dell’organo di cui ci occupiamo. Riteniamo che la Neurologia abbia un ruolo del tutto sottostimato nel nostro Paese – ha aggiunto il Presidente della SIN – e l’obiettivo della Settimana Mondiale del Cervello è proprio quello di fare in modo che tutta la comunità conosca e capisca cos’ è la Neurologia e quali sono le patologie di cui si occupa: occorre definire in maniera univoca in cosa consiste il sapere neurologico, la base comune cui facciamo riferimento e quali ne siano le espressioni operative in ambito clinico”.

Tema portante di questa edizione “Mens sana in corpore sano”: numerosi gli incontri ed i dibattiti dedicati all’evoluzione naturale del cervello attraverso le sue età biologiche; dalle sue potenzialità nel neonato, fino alla regressione negli stadi di età più avanzata o come conseguenze di patologie neurodegenerative. Allenare la mente oggi per proteggere il cervello di domani – auspicano unanimi gli esperti – in quanto l’idea di fondo è che allo stesso modo in cui è possibile preservare negli anni una buona forma fisica, è possibile, e necessario, adottare delle strategie per acquisire una altrettanto buona forma mentale.

Il pensiero razionale, le emozioni, l’inconscio e la coscienza, le capacità cognitive, le percezioni della realtà e il modo in cui la interpretiamo: “un unicum, governato dal nostro bagaglio genetico, dalle scintille elettriche che accendono i circuiti neuronali, dal cibo, dalla cultura e dall’ambiente – ha dichiarato l’autorevole genetista Edoardo Boncinelli, tra i relatori dell’evento di apertura della manifestazione “Mente, Psiche, Coscienza: quanto è libero il cervello?”  Ma se siamo così determinati, qual è il margine di libertà delle nostre scelte? Si può pensare di separare il pensiero razionale dalle emozioni? E quanto può cambiare il cervello?

E ancora: come è nato nella mente dell’uomo il concetto di tempo? Il cervello ha un suo tempo? Cosa ricordiamo e cosa  dimentichiamo? Qual è il rapporto fra il tempo e la consapevolezza del suo scorrere? Nonostante la soggettività e l’apparente immaterialità che avvolgono la dimensione temporale della nostra esperienza del mondo, i meccanismi nervosi che ci consentono di stimare durate temporali di varie grandezze sono oggetto di intenso studio da parte delle neuroscienze cognitive. In tale ambito, recenti scoperte stanno cominciando a svelare attraverso quali circuiti nervosi ed attraverso quali meccanismi il tempo è rappresentato nel nostro cervello.

Come facciamo a valutare il tempo che passa e quanto siamo precisi nel farlo? Cosa sono i neuroni orologio? È possibile rintracciare in natura, incluso il mondo animale, degli orologi biologici perfetti? Da diversi studi nel campo delle neuroscienze è emerso che utilizziamo diversi orologi interni che ci permettono di scandire finestre temporali che vanno dai millesecondi fino ai minuti, le ore, i mesi e gli anni. Sappiamo anche che con l’avanzare dell’età, questi orologi diventano sempre meno precisi e questo, verosimilmente, a causa del sistematico degrado che le capacità motorie e percettive subiscono nel corso della vita. Se questa ipotesi è corretta, allora, sistemi percettivo/motori altamente specializzati, quali quelli degli atleti professionisti e dei pianisti, potrebbero incorporare orologi interni di eccezionale precisione. Recenti studi condotti su alcuni pianisti professionisti hanno potuto appurare, non solo l’esistenza di diversi orologi interni, ma, per la prima volta, come questi possano esseri ricalibrati e resi più precisi attraverso un’eccezionale sviluppo delle capacità percettivo/motorie.

E ancora,  dibattiti e conferenze in cui esperti neurologi e neuro scienziati, si confronteranno sul delicato tema delle dipendenze, a partire dal cibo ed i disturbi alimentari nello spettro ossessivo fino al gioco d’azzardo – patologia oggi classificata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali quale  disturbo del controllo degli impulsi. Infine, i disturbi del sonno e dell’umore, l’ansia, lo stress ed i loro effetti sul cervello umano. Quindi, seminari, lezioni e giochi destinati agli studenti delle scuole elementari e medie che potranno avvicinarsi all’affascinante mondo delle neuroscienze e ai misteri che racchiude in sé il funzionamento del cervello umano.

Coordinata in Europa dalla European Dana Alliance for the Brain e negli Usa dalla Dana Alliance for Brain Initiatives, la Settimana del Cervello è l’evento più significativo a livello mondiale, frutto di un enorme coordinamento internazionale cui prendono parte le società neuroscientifiche di tutto il mondo. Basti pensare che fino ad oggi hanno preso parte alla BWA oltre 2600 soggetti tra enti, associazioni di malati, agenzie governative, gruppi di servizio ed organizzazioni professionali in 82 Paesi.

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