“Tu ci hai chiamati. Noi siamo venuti e siamo noi a ringraziarti per quello che hai fatto grande Papa, grande padre, grande amico, grande angelo”. È una delle 1500 lettere contenute nel nuovo volume “Ciao, Karol”, raccolta dei messaggi depositati in Piazza San Pietro nell’aprile del 2005, nei giorni dell’agonia e della morte di Papa Giovanni Paolo II. Il libro è uscito ieri, mercoledì 27 aprile, per i tipi della neonata casa editrice Edizioni Papaboys International, e la sua distribuzione ha avuto  inizio proprio nei giorni che precedono la beatificazione del Pontefice polacco.

“Saremo presenti con una numerosa rappresentanza all’udienza generale in Piazza San Pietro del 27 aprile” ha annunciato nelle scorse ore il presidente dell’Associazione nazionale Papaboys Daniele Venturi . “La scelta di Piazza San Pietro non è casuale – osserva inoltre Venturi –, è il luogo ove il libro in certo senso è nato”. Lo spiega bene nella prefazione del volume mons. Pawel Ptasznik, della sezione polacca della Segreteria di Stato vaticana, che ha messo a disposizione dei Papaboys le migliaia di lettere raccolte nell’aprile di sei anni fa. “Il libro che avete in mano non è nato sulla scrivania di uno scrittore. È nato in Piazza San Pietro, durante la lunga agonia di Papa Giovanni Paolo II e nell’ora stessa del suo ritorno alla casa del Padre. Non contiene delle affermazioni teoriche e astratte, ma tutto il carico di amore, di preoccupazione e di gratitudine che riempiva i nostri cuori quando stavamo in silenzio e in preghiera con lo sguardo fisso su quella finestra. (…) Questo libro, dunque, contiene i sentimenti più intimi di coloro che, in quell’istante, hanno sentito di perdere Qualcuno al quale la loro vita era profondamente legata con i nodi della fede, dell’amore e della speranza”.

Il volume è composto da testi inediti, lettere in italiano e in decine di altre lingue scritte da bambini e non solo, contiene disegni e immagini multicolori e reca le introduzioni del ministro delle Politiche giovanili Giorgia Meloni e di Luca De Mata, direttore emerito dell’Agenzia Fides. Missione dell’opera è consegnare alla storia quell’enorme e spontanea testimonianza d’amore che il mondo ha tributato al Papa polacco.

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