Torino – La seconda e ultima giornata di Next Generation Mobility si apre con la prima Conferenza Nazionale sull’Idrogeno e gli eFuel.

L’evento ha richiamato esperti di settore, accademici e istituzioni per discutere dello sviluppo dell’idrogeno nei trasporti in Italia.

In particolare il dibattito si è soffermato sull’evoluzione della filiera di produzione (anche in utilizzi extra-mobilità), la creazione di una rete infrastrutturale per il trasporto e la distribuzione.

A dare il via ai lavori Matteo Azzimonti di Hydrogen Europe – l’organizzazione che racchiude le aziende europee dell’intera catena del valore dell’idrogeno e delle celle a combustibile – ha presentato lo stato dell’arte sulle infrastrutture di rifornimento in Italia e le prospettive in applicazione dei regolamenti europei.

Per il trasporto terrestre saranno previste una stazione di rifornimento ogni 200 km sui principali corridoi europei (Ten-T). La capacità giornaliera garantita deve essere una tonnellata al giorno. In Italia ci sono 49 nodi urbani, ma per ora idonei sono solo quelli di Bolzano e Mestre.

Azzimonti in particolare ha commentato: “Ci sono almeno 10 stazioni mancanti su requisiti dei 200 km lungo le autostrade Ten-t: Genova-Prato, Torino-Ventimiglia, Firenze-Roma, Roma-Napoli, Roma-Andria, Napoli-Andria, Salerno-Reggio Calabria, Catania-Palermo. In Italia dovremmo avere una sessantina di stazioni in più al 2030».

Alla Conferenza è intervento anche Marcello Capra, Senior Advisor del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha illustrato le misure in atto da parte del governo per favorire lo sviluppo dell’idrogeno, tema in cima all’agenda del Governo. Capra ha sottolineato che entro il 2025 la Clean energy partnership allocherà circa 200 milioni di euro per il raddoppio delle Hydrogen Valley in Europa, mentre il PNRR ha dedicato 3,6 miliardi per la filiera dell’idrogeno nella missione .