Chiude con segno positivo anche il mese di giugno per il mercato dell’auto in Italia. Con
138.927 immatricolazioni, l’incremento del 9,2% è ridimensionato rispetto ai mesi precedenti
e si confronta con la flessione del 15% di giugno 2022 (che si attestò a 127.232 unità). Nel primo
semestre di quest’anno le immatricolazioni ammontano a 841.343 unità, con un aumento del
23,0% e con 157.000 auto in più rispetto alle 684.262 del primo semestre 2022, ma con ben
242.000 vetture in meno e una flessione del 22,3% rispetto allo stesso semestre 2019.

Da segnalare in questo mese l’aumento, ma non un grande balzo, della quota di ECV: grazie
alla migliorata disponibilità di prodotto e alle pratiche commerciali di fine trimestre, le BEV
salgono al 4,4% e le plug-in al 5,4%, per una quota complessiva delle ECV al 9,8%.

“Siamo sempre lontani dagli obiettivi della transizione energetica, ma si può ancora
recuperare il ritardo accumulato e accelerare il processo di decarbonizzazione intervendo
finalmente sul fronte aperto della fiscalità delle auto aziendali per uso promiscuo, sulle storture
dello schema 2022-24 degli incentivi per le auto a basse emissioni, sull’intensificazione e
massima diffusione delle infrastrutture di ricarica”, ribadisce il Presidente dell’UNRAE Michele
Crisci.

Sul fronte del fisco per le auto aziendali, le richieste di UNRAE riguardano: introduzione di
aliquote differenziate per la detraibilità dell’IVA parametrate in base alle emissioni di CO2
(100% per la fascia 0-20 g/Km, 80% per la 21-60 g/Km e 50% per quelle > 60 g/Km); aumento
del tetto di deducibilità dei costi dei veicoli di nuova immatricolazione parametrandolo alle
fasce di emissione di CO2 sopra citate; riduzione a 3 anni del periodo di ammortamento; termini
per il completamento delle prenotazioni ecobonus riportati da 180 a 270 giorni.

Per quanto riguarda il programma 2022-24 degli incentivi per acquisto di auto a basse
emissioni, l’UNRAE indica la necessità di riparare alle “storture” contenute nello schema,
mediante: innalzamento dei tetti di prezzo e inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus
a importo pieno; destinazione alle fasce 0-20 e 21-60 g/Km dei 272 milioni avanzati dai fondi
2022.

Va anche intensificata la diffusione delle infrastrutture di ricarica, come ricorda Michele
Crisci: “Ormai da troppo tempo si attende l’emanazione delle norme da parte del MIMIT per
l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini che
auspichiamo arrivi a brevissimo, senza dimenticare la necessità di intervenire su una politica
infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in
linea con la nuova direttiva AFIR”.


Infine, Crisci auspica una rapida convocazione dell’atteso Tavolo Automotive, che
garantisca un confronto autentico, e non a posteriori, con tutti gli attori della filiera, non ultima
l’UNRAE che rappresenta i due terzi del mercato domestico e una quota importante dell’export
della componentistica italiana”. Proprio a questo riguardo, in merito alle dichiarazioni odierne
del Ministro Urso, il Presidente aggiunge e conclude “ la riconversione della filiera automotive
italiana è fondamentale per salvaguardare PIL e occupazione, ma dobbiamo ricordare che il
60% della componentistica italiana viene esportato, quindi forse dovremmo partire da lì e
ricordare il ruolo chiave che le Case Estere rivestono per la filiera italiana, a monte e a valle”.

L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, anche questo
mese conferma la crescita per tutti i canali di vendita. I privati, in leggera crescita nel mese
perdono 2,8 punti, fermandosi al 54,3% (53,6% nel 1° semestre). Le autoimmatricolazioni in
giugno salgono all’8,2% di share (+0,3 p.p.), all’8,7% nel cumulato. Il noleggio a lungo termine
nel mese cresce di 2,2 punti e arriva al 25,3% delle immatricolazioni totali, grazie all’ottima
performance delle Top (25,8% in gennaio-giugno). Il noleggio a breve termine con volumi in
crescita, si ferma al 6,4% del totale (-0,2 p.p.), 6,2% nel cumulato. Le società salgono al 5,8% di
quota nel mese, 5,7% in gennaio-giugno.

Tra le alimentazioni, il motore a benzina scende di 0,6 punti, al 28,5% delle preferenze in
giugno (27,9% nel cumulato, +0,3 p.p.), il diesel – con volumi in contrazione – perde 2,3 punti
nel mese, al 18,5% di quota (19,4% nei 6 mesi, -1,2 p.p.). Il Gpl si porta all’8,5% (8,8% nel
semestre) e il metano si ferma allo 0,1% nel mese e nel cumulato. Le auto BEV si posizionano
al 4,4% in giugno (3,9% nel cumulato) e le PHEV al 5,4% (4,7% nel 1° semestre), per una quota
complessiva delle ECV al 9,8% del totale mercato. Le vetture ibride rappresentano il 34,8%
delle preferenze (35,3% nel cumulato), con un 9,8% per le “full” hybrid e 25,0% per le “mild”
hybrid.

L’analisi della nuova segmentazione mostra in giugno un forte ridimensionamento di quota
delle berline del segmento A, al 9,3%, e una riduzione dei SUV dello stesso segmento (all’1,6%).
Perde anche la share delle berline del segmento B, mentre recuperano qualche decimale i SUV
dello stesso segmento, rispettivamente al 18,5% e 28,2% del totale. Fra le medie del segmento
C sono stabili le berline al 5,4%, mentre recuperano oltre 4 punti i SUV al 21,5%. Nel segmento
D crescono sia le berline sia i SUV (rispettivamente all’1,4% e 5,8% del totale); nell’alto di
gamma sono stabili le berline (0,2%), recuperano leggermente i SUV (2,0%). Infine le station
wagon rappresentano il 3,6% del totale, gli MPV l’1,8% e le sportive lo 0,8%.

Dal punto di vista delle aree geografiche, in giugno il Nord Est, grazie alla spinta del noleggio,
conferma la leadership al 32,1% delle immatricolazioni totali (+0,4 p.p.). Il Nord Ovest scende
di 1,2 punti al 28,9% di share, il Centro Italia guadagna 1,4 punti al 24,1% del totale, l’area
meridionale scende al 10,1% e quella insulare al 4,7%.

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in giugno crescono del 2,1% a
119,1 g/Km; 120,0 g/Km in gennaio-giugno (+1,5%).

L’analisi delle immatricolazioni di giugno per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di
auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 4,7% del mercato, il 4,9% la fascia 21-60
g/Km (rispettivamente 4,1% e 4,2% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 62,7%
(63,8% nel 1° semestre), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si assesta al 23,8% e
quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,1% (rispettivamente 24,3% e 1,9% nei primi 6 m