\"\"Per secoli, Parigi è stata l’ombelico del mondo della moda. Ma, già alla fine degli anni Settanta, Milano è riuscita rivaleggiare con la capitale francese, divenendo centro internazionale della moda.
L’Italia è la maggiore esportatrice mondiale di tessili di alta qualità, capi di vestiario ed accessori di lusso. Ha una grande riserva di manodopera specializzata, che perpetua una tradizione artigianale risalente al Rinascimento. Inoltre, offre alcuni dei migliori tessuti di moda del mondo intero. Le fiere che si svolgono ogni anno a Como e a Biella, con esposizioni di tessuti di seta e di lana, offrono prodotti irreperibili in qualsiasi altro luogo.
A determinare il grande “boom” della moda a Milano furono i tre creatori italiani del “pret-à-porter”: Giorgio Armani, Gianni Versace e Gianfranco Ferrè.
Armani fondò la sua azienda di moda nel 1975, investendovi 15 milioni di lire. Aveva cominciato come vetrinista, si era fatto strada fino a diventare un compratore per conto della “Rinascente”, per poi spiccare il volo come stilista. In un primo momento, disegnava solo modelli per uomini, facendosi conoscere grazie ad una semplice giacca sportiva, che “cadeva” a pennello. “Le prime giacche da donna erano capi da uomo modificati”, ammise.
Gianni Versace scese in campo nel 1978. Dopo aver studiato a Reggio Calabria, diventò un formidabile designer a Milano, ove edificò il suo impero con l’aiuto dei fratelli Santo e Donatella, che oggi guidano il gruppo Versace. I suoi schizzi sono stati esposti in tutti i musei della moda mondiale. Disegnò perfino costumi per balletti allestiti dalla Scala di Milano. Fu il primo al mondo ad avere utilizzato il laser per capi in pelle e in gomma.
Gianfranco Ferrè avviò la sua ditta nell’ottobre del 1978. La sua moda “pret-à-porter”, con quel tanto in più di rifiniture, non tardò ad elevarsi a “haute couture”. Il suo stile lo possiamo paragonare a quello della
Mercedes: moderno e classico allo stesso tempo.
Il primato della moda italiana su quella francese fu suggellato già nel 1982, quando il celeberrimo MIT americano (L’Istituto di Tecnologia del Massachussets) patrocinò un’esposizione del miglior design di moda: degli otto creatori invitati, tre erano italiani e uno solo francese.
Tra questi c’era Gianfranco Ferrè, l’architetto, il cui successo crescente creò un personaggio ed un marchio che si impose a livello internazionale come una delle principali firme del made in Italy. Nel 1982, uscì la linea di abbigliamento e accessori uomo «Gianfranco Ferré». Poi i primi profumi femminili (\’82) e maschili (\’84) e la prima collezione «Gianfranco Couture». Lo stile Ferré ha sempre escluso gli eccessi, non solo nella professione ma anche nella vita privata: non ha, infatti, mai amato la mondanità tipica del mondo della moda.
Addio Gianfranco e grazie per tutto quello che hai fatto per l’Italia.
 
Alfonso Masselli – Capitanata.it
 

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