Si apre oggi a Pavia, sino al 31 gennaio, il prestigioso IV Congresso Nazionale CKBG “Tecnologia e Leggerezza” ovvero «come rimuovere ‘peso’ dagli individui, organizzazioni, comunità, città», che si terrà presso Corso Strada Nuova, 65. La quarta edizione del congresso è organizzata dal Collaborative Knowledge Building Group (CKBG) in collaborazione con l’Università degli Studi di Pavia. Si tratta di un evento che si svolge ogni due anni ed è rivolto a ricercatori, professionisti e insegnanti interessati alla tematiche della formazione online, con particolare attenzione all’apprendimento collaborativo e agli ambienti tecnologici in grado di supportarlo. L’obiettivo principale è creare spazi d’incontro e discussione in cui sia possibile fare emergere connessioni sinergiche tra ricerca, scuola, organizzazioni private e pubbliche.

 

Prendendo spunto dal testo di Italo Calvino “Sei memo per il prossimo millennio” (1988), con la “leggerezza” si può guardare ai fenomeni umani in modo nuovo, per discutere di nuove strategie di apprendimento e insegnamento attraverso internet ed i nuovi dispositivi e meccanismi, come la realtà aumentata e la digitalizzazione di opere e archivi. Tutto, ovviamente, improntato alla «leggerezza» che, usando le categorie di Steave Jobs, può essere considerata come sinonimo di «semplicità» e/o «intuitività».

 

In tale contesto, la rete assume un ruolo di amplificatore di esperienze generando una forma di realtà aumentata (augmented reality) che permette all’individuo di pensarsi in modo “estensivo”, un habitat in cui sono realizzabili (ancora) inedite forme di organizzazione, di conoscenze e di interazione sociale. Nel regno dei bit, dunque, anche lo studente può avere una percezione allargata del Sé. Molte le Università e gli enti di formazione presenti: l’Università Sapienza di Roma, l’Università Cattolica e la Bicocca di Milano, l’Università della Valle D’Aosta, nonché l’Università di Bari e di Trieste.

 

Sarà presentato anche lo studio del format didattico dei «Master Europei» italo-polacchi frequentati dagli studenti della Regione Puglia, una formula organizzativa al secondo anno, che è stata preceduta da altre tre edizioni definite genericamente Master in Polonia. Nel 2012 è stata presentata l’offerta formativa con il numero maggiore di borse di studio post laurea erogate dalla Regione Puglia e dal FSE. Questo studio lo ha ritenuto un modello innovativo nella fomazione di un’offerta Master realizzata con lezioni in presenza, approfondendone le caratteristiche determinanti di successo nella gestione della didattica. In particolare, si è inteso evidenziare come le tecnologie implementate sono state utilizzate al fine di dare una soluzione razionale ed efficace alle criticità logistiche e manageriali di un Master che si svolge in più stati dell’UE.

 

Le proximity card hanno consentito di sostituire il registro cartaceo con un lettore di prossimità, impostato con vincoli previsti dal regolamento e una  flessibilità di 15 minuti per l’entrata e l’uscita ancipata nei sistemi di arrotondamento. Il risultato per gli studenti è stato quello di una media di 400 ore di lezione frequentate (su 504), superando il limite inferiore minimo previsto di 344 ore. In tale ottica, anche lo smartphone diventa, con l’edizione 2014, un hardware importante, perché provvisto di una scheda internazionale che consente l’accesso a internet e servizi utili alla didattica nello stato in cui si tengono le lezion, nonché per la localizzazione GPS e per uso hotspot.

 

Secondo una strategia evolutiva, quest’anno s’introduce l’innovazione ME’14, in sostituzione della carta di prossimità. Il dispositivo è un lettore NFC, istallato su uno smartphone, che interagisce con un Tag NFC (Near Field Communications) attribuito al docente o al tutor presente in aula, il quale permette la registrazione e il monitoraggio della frequenza dello studente anche tramite la localizzazione GPS. Il software è stato realizzato da Master Europei.

 

A ciò si aggiunga un’App istallata su un tablet, appositamente commissionata per i Master Europei, che affronta tre sfide che una piattaforma Moodle non potrebbe sostenere: far svolgere un test a risposta multipla anche off-line (ovverosia senza la connessione ad Internet), la non necessità di utilizzare di laboratori informatici per le esercitazioni, il tracciamento e integrazione dei dati degli utilizzatori anche in caso di avarie dello smartphone o del CMS. Lavorando parallelamente con la piattaforma, tutti questi strumenti aiutano a monitorare presenze, scaricare contenuti didattici, ed a eseguire test e prove d’esame con maggiore fluidità e sicurezza anche se le lezioni si svolgono in stati diversi, motivando lo studente durante una didattica di tipo itinerante.

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