Il denaro del premio Nobel assegnato all’Unione Europea sarà destinato a finanziare quattro progetti nell’ambito dell’iniziativa dell’UE “Children of Peace”.

La decisione è stata presa all’unanimità dai presidenti della Commissione, del Parlamento europeo e del Consiglio, Jose Manuel Barroso, Martin Schulz e Herman Van Rompuy.

Il Presidente Barroso ha dichiarato: “Per noi era evidente assegnare il denaro del premio Nobel per la pace ai più vulnerabili e spesso i più colpiti dalle guerre: i bambini di tutto il mondo. Vogliamo che i loro diritti siano sempre tutelati Tutti i minori, bambini e bambine, devono avere l’opportunità di sviluppare le loro qualità. Inoltre, promuovere l’istruzione significa anche creare le possibilità per una pace duratura. Vogliamo che i “bambini della guerra” diventino “bambini della pace”.

Anche il Presidente Van Rompuy ha dichiarato al riguardo: “Nelle situazioni di conflitto i bambini sono spesso i più vulnerabili ed è doveroso devolvere il premio in denaro a favore delle giovani vittime di conflitti armati. Sono felice che l’iniziativa dell’UE “Children of Peace” continui oltre questa prima esperienza e mi auguro che i progetti realizzati nel suo ambito possano divenire il simbolo dell’impegno dell’Unione europea nei confronti dei più bisognosi di tutto il mondo.”

Infine, “I bambini sono le vittime più vulnerabili nelle situazioni di conflitto. Sono il nostro futuro e a essere in gioco è il futuro di ognuno di loro. Tutto ciò che possiamo fare per aiutarli a superare i traumi e le sofferenze subite nei periodi di conflitto è un prezioso contributo.” ha dichiarato il Presidente Schulz.

Due milioni di euro saranno destinati a progetti per più di 23 000 bambini vittime di conflitti in tutto il mondo e in tal modo si potrà garantire l’accesso all’istruzione di base e la disponibilità di ambienti a misura di bambino per:

  • 3 000 bambini pakistani nelle zone di conflitto del nord del Pakistan;
  • più di 5 000 bambini colombiani, la maggior parte dei quali rifugiati in Ecuador;
  • circa 4 000 bambini siriani rifugiati nei campi al confine tra l’Iraq e la Siria;
  • 11 000 bambini congolesi sfollati nella regione orientale della Repubblica democratica del Congo e rifugiati in Etiopia.

L’UNHCR fornirà assistenza in Colombia e in Ecuador, l’UNICEF si occuperà del progetto in Pakistan, Save the Children e il Consiglio norvegese per i rifugiati lavoreranno con i bambini nella Repubblica democratica del Congo e in Etiopia e l’agenzia francese ACTED lavorerà con i bambini siriani rifugiati nel campo di Domiz, nell’Iraq settentrionale. Tutte queste organizzazioni sono tra i più insigni partner della Commissione europea nel settore umanitario.

I progetti, finanziati tramite l’iniziativa dell’UE “Children of Peace”, saranno di competenza di Kristalina Georgieva, Commissaria europea per gli Aiuti umanitari e la risposta alle crisi, che ha dichiarato : “Nelle zone di conflitto gli aiuti umanitari sono spesso l’unica soluzione che consente ai bambini di proseguire gli studi, il che non soltanto migliora le loro prospettive future, ma contribuisce altresì a proteggerli da abusi e sfruttamento. Quest’importante causa merita che l’UE vi destini l’importo del premio Nobel per la pace. Alle frontiere siriane e colombiane, in Pakistan, in Etiopia e in Congo, apporteremo un vero e proprio cambiamento per quei bambini che rischierebbero altrimenti di divenire una generazione perduta, offrendo loro, al contrario, la possibilità di vivere la loro infanzia, di recuperare e di avere un futuro migliore” .

“Children of Peace” è una iniziativa che continuerà il suo lungo cammino destinato a dare assistenza e solidarietà ai bambini vittime di conflitti, in tal modo questi nostri fratelli potranno avere un futuro migliore.

 

Orazio Buonamico

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