Bari – Curare il disagio mentale con l’amore dei cavalli.  È questo il nuovo e ambizioso obiettivo della fondazione Carlo Valente onlus, impegnata a favorire la diffusione della pratica sportiva per combattere l’isolamento e il disagio giovanile.

La fondazione infatti sostiene per il secondo anno consecutivo il progetto Equitando: sopra, sotto e intorno al cavallo”, l’iniziativa di ippoterapia rivolta agli atleti con disabilità mentale dell’associazione polisportiva Olimpihà nell’ambito delle attività riabilitative del centro diurno “Auxilium” di Acquaviva delle Fonti.

Il progetto è rivolto a quindici giovani seguiti dai centri di salute mentale di Acquaviva delle Fonti, Santeremo in Colle e Toritto di cui dieci hanno preso parte al progetto lo scorso anno e cinque si avvicinano alla terapia per la prima volta. Il programma prevede otto incontri, da settembre a novembre, con cadenza settimanale, presso il Phisiocenter Fasano situato all’interno dell’agriturismo Fasano a Cassano Murge. L’iniziativa, condotta dai maestri del Phisiocenter Fasano, vedrà coinvolti anche operatori, palafrenieri, addetti dell’agriturismo, volontari ed educatori del centro diurno “Auxilium” e dell’associazione polisportiva Olimpihà di Acquaviva.

Per ognuno dei quindici destinatari dell’iniziativa verranno studiati dall’équipe multidisciplinare di lavoro interventi personalizzati, tenendo conto delle abilità e delle attitudini del singolo; le finalità, la metodologia e i risultati raggiunti  verranno presentati al termine del progetto nel corso di un convegno.

«La nostra realtà – spiega Ketti Lorusso coordinatrice  del centro diurno “Auxilium”-  opera nel settore della riabilitazione psicosociale da trent’anni cercando di porre al servizio e alla cura degli utenti strumenti e metodologie che possano, attraverso le loro abilità, garantire alla persona una buona qualità di vita e contribuire al percorso riabilitativo psichiatrico per la piena autonomia ed integrazione. Si passerà dalla parte ludico-didattica che vedrà i giovani coinvolti nello “studio” morfologico dell’animale, a quella del governo alla mano con la scoperta dei finimenti che vestono il cavallo, alla conoscenza dei tempi e dei luoghi della scuderia, sino alla seduta a cavallo con la gestione dell’animale al passo in maneggio in autonomia costruendo le geometrie di campo”.

«Il cavallo – chiarisce Sara Sacino, responsabile del progetto – con le sue straordinarie doti di sensibilità, di adattamento, di intelligenza è da sempre ritenuto una straordinaria medicina per le persone affette da disagio mentale. L’attività ludico-sportiva che si svolge a cavallo consente di migliorare il livello qualitativo della vita procurando emozioni e sensazioni di benessere indotte dal movimento del cavallo e dal contatto con lo stesso».

«Siamo lieti, attraverso la seconda edizione di questa iniziativa sportiva, – aggiunge Aurelio Valente Presidente della Fondazione Carlo Valente – di offrire a questi ragazzi meno fortunati uno stimolo per reagire sia sotto il profilo psicologico sia da un punto di vista fisico al loro senso di isolamento e disagio».

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