A fronte dei clamorosi sviluppi dell’inchiesta della magistratura sul servizio di prevenzione della Asl di Foggia, che ha portato a cinque arresti, la FILLEA CGIL di Foggia rilancia con forza l’appello al mondo delle imprese edili di Capitanata per l’istituzione della figura dei RLST, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale, previsti già dal vecchio contratto integrativo. “Si tratta di figure formate professionalmente in materia di sicurezza, che hanno la facoltà di accedere nei luoghi di lavoro –spiega Michele Lunetta, segretario generale della FILLEA CGIL foggiana- Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza può essere consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nelle aziende. Inoltre riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, le schede tecniche dei prodotti, le macchine, gli impianti, l’organizzazione e gli ambienti di lavoro”.
 
Invece oggi accade che quasi tutte le aziende presentino Piani operativi per la sicurezza (POS), “fatti in fotocopia o scaricati da internet –denuncia Lunetta-. Abbiamo molte volte riscontrato incongruenze tra organico medio previsto nel cantiere e valore dell’appalto. E’ capitato che per opere di urbanizzazione da 3,5 milioni di euro, il Pos prevedesse un organico medio di 5 unità. Come è possibile? Quale sicurezza in quel cantiere può essere garantita? I lavoratori saranno veramente quelli?”.
 
Se ne evince come l’istituzione dei RLST avrebbe anche funzioni di garanzia sulla trasparenza e agevolerebbe il lavoro delle imprese. “I nostri appelli e le nostre denunce sono però sempre cadute nel vuoto –prosegue il segretario generale della FILLEA-. I rappresentanti per la sicurezza, lo prevede la legge, hanno un rapporto collaborativi con le imprese. Avremmo la certezza che i Pos stilati sarebbero attinenti alle reali condizioni del cantiere. L’azienda sarebbe in regola e per questo non ricattabile da funzionari senza scrupoli, corrotti o troppo permissivi, questo a prescindere dagli esiti dell’inchiesta in corso”.
 
Anche per un regolare funzionamento del mercato del lavoro nel settore edile, ricorda la FILLEA CGIL, “il ruolo e l’impegno del sindacato è stato determinante. Nel contratto integrativo è stata istituita la borsa lavoro che garantisce un processo di selezione trasparente delle figure professionali che hanno accesso nei cantieri. Su questo versante le accuse generiche e anonime avanzate da qualche giornale sul ruolo del sindacato sono evidentemente dovute alla ignoranza in materia dell’articolista. Non è che con le illazioni e gettando fango su chi in questi anni ha raggiunto in questo territorio importanti obiettivi per rendere più sicuro il lavoro nei cantieri, che si ottiene un avanzamento delle condizioni generali di regolarità e trasparenza del settore”. Lunetta ricorda i risultati raggiunti con l’applicazione del Durc, il Documento unico di regolarità contributiva: “Siamo passati da una media del passato di 8mila operai iscritti alla Cassa Edile, agli attuali 11mila. Non è che sono aumentati i cantieri, anzi. E’ tutto lavoro nero fatto emergere”.
 
Passi in avanti che ancora non bastano, conclude la FILLEA CGIL: “E’ quasi banale ricordare che l’azione del sindacato, che ha funzioni di rappresentanza del mondo del lavoro, persegue sempre gli interessi generali. Dai dati della Cassa Edile abbiamo potuto evincere come i livelli professionali in questa provincia siano bassi. Praticamente non esistono operai specializzati –afferma Lunetta-. Oltre a quantificare la reale disoccupazione e a facilitare l’incontro tra domanda e offerta, si evince come serva un forte investimento in formazione, che serva a formare operai che possano poi spendere le loro professionalità in un mercato flessibile come quello edile. Assieme, accrescerebbero le capacità e il livello delle stesse aziende. Misure concrete, non parole. I risvolti dell’inchiesta della magistratura speriamo servano da ulteriore spinta alle associazioni d’impresa affinché vincano il loro immobilismo e si incamminino una volta per sempre su sulla strada della qualità e del rispetto delle leggi”.
 
 
 
Ufficio Stampa e Comunicazione
Lello Saracino

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