\"\"Quanto questa classe dirigente politica conosca e senta poco gli umori e le sensazioni della gente comune e del suo stesso elettorato, è testimoniato, ancora una volta,dallo scollamento significativo tra le incerte e scarne previsioni di affluenza alle urne, registrato fino a sabato sera negli ambienti dei cosiddetti addetti ai lavori, e l’incredibile cifra di oltre tre milioni di votanti in fila ai seggi e ai gazebo elettorali.
 
Sono troppo recenti le valutazioni della vigilia, per non ricordarne l’inconsistenza e l’alto tasso di ipocrisia, nel ritenere un successo il materializzarsi sofferto di un milione di elettori. Una soglia modesta, che nella tradizione politichese faceva presumere un dato reale di poco meno del doppio. Ipotesi avvalorata, anche, da tutti i sondaggi messi all’opera.
 
La sorpresa per gli inattesi 3,3  milioni di alieni ed il loro contributo di un euro, in qualche caso decisamente più generoso, disorienta non poco e rende necessaria, a questo punto, la risposta all’interrogativo vagante: il miracolo è il frutto della forza degli apparati o è la certificazione della loro inadeguatezza ad essere cerniera tra cittadini e politica?
 
Congratulazioni ed auguri per Walter Veltroni oggi si arricchiscono di “speranza esigente”, come ha stigmatizzato il ministro Gentiloni. Il risultato plebiscitario, soprattutto se si fosse realizzato in presenza di una candidatura unica, poteva contenere il rischio di cromosomi di un partito del leader, speculare a quello di centrodestra. L’effetto catalizzatore delle liste di Rosy Bindi e di Enrico Letta ha svolto, in definitiva, un’azione da antivirus efficace, che dovrà continuare in sede costituente. Più Veltroni potrà contare sull’innesto di facce, idee, progetti, sentimenti ed entusiasmi davvero nuovi ed inediti, più la sua azione riformatrice ed innovativa ne risulterà rafforzata.
 di Antonio V. Gelormini

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