“Vogliamo e dobbiamo costruire il partito dei territori, fondato sul protagonismo degli iscritti e dei dirigenti locali e sulla strutturazione di un’organizzazione capace di amplificare l’azione dei singoli”. Sono alcuni degli obiettivi indicati per il futuro del Partito Democratico in Capitanata da Michele Bordo, deputato del PD, coordinatore della ‘mozione Bersani’ a livello provinciale.
Nel pomeriggio di ieri, presso la sede dell’Unione provinciale, si è svolta la prima riunione organizzativa di quanti tra rappresentanti istituzionali e dirigenti si riconoscono nel progetto politico di Pierluigi Bersani, candidato alla segreteria nazionale del PD.
Alla mozione che sosterrà l’ex ministro hanno già manifestato la propria adesione “tutti i parlamentari e i consiglieri regionali, il capogruppo ed altri consiglieri provinciali, la maggioranza dei sindaci e dei segretari di circolo – ha affermato Bordo – tutte donne e uomini rappresentativi del territorio e che non possono considerarsi componenti di un apparato per il sol fatto di investire passione e tempo nell’attività politica. E’ sbagliato, profondamente sbagliato insistere con questa retorica che solo chi sta fuori, dal partito e dai gruppi dirigenti, è il nuovo”.
Ciò di cui il Partito Democratico necessita, anche per interrompere la serie di sconfitte elettorali – “solo parzialmente mitigate da alcune importanti vittorie come quelle di Foggia e Bari” –, è la valorizzazione del ruolo dei circoli: “Luoghi in cui si svolge attività politica quotidianamente, con tanta passione e sorprendente capacità di elaborazione”. Obiettivo raggiungibile “integrando i gruppi dirigenti – ha sottolineato Bordo – con le capacità, la competenza e la rappresentatività di chi opera non solo nei centri più popolosi della Capitanata, in quella che solo apparentemente è la periferia della provincia”.
Il profilo programmatico della ‘mozione Bersani’ in Capitanata sarà caratterizzato dal “recupero della centralità della questione meridionale, che non deve limitarsi alla sterile e petulante rivendicazione di risorse e non può essere mortificata dalla supposta esistenza di una ‘questione settentrionale’. Le differenza reali, non mediatiche, tra il nord e il sud del Paese sono più che mai evidenti ed impongono uno sforzo, innanzitutto al nostro partito, in direzione dei riequilibrio degli investimenti destinati all’offerta di servizi ed alla promozione dello sviluppo”.
Anche per realizzare questo obiettivo “è indispensabile costruire una più chiara ed omogenea politica delle alleanze”. La prospettiva “è chiara ed evidente – ha scandito Michele Bordo – nessuno pensa alla riedizione del centrosinistra che fallì la prova di governo con Prodi; ma è altrettanto chiaro che l’autosufficienza e il bipartitismo sono modelli falliti. Ciò che appare come più produttivo e utile è attivare un serio e strutturato dialogo con l’area di centro e con la sinistra che ha già dimostrato di sapere affrontare la del governo. D’altronde, proprio in Puglia più che altrove, è seguendo questo percorso che si sono ottenuti importanti risultati elettorali nell’ultima tornata amministrativa”.
La riunione di ieri, animata da un partecipato dibattito, è servita anche ad individuare forme e luoghi di promozione dell’adesione alla mozione. Come già avvenuto a livello centrale, anche in Capitanata sarà costituito il ‘Comitato per Bersani’, cui sarà assegnato il compito di attivare iniziative nei circoli, in occasione delle Feste Democratiche, tra i soggetti sociali organizzati “convinti come siamo – ha concluso Michele Bordo – che se Pierluigi Bersani diventasse il segretario nazionale del PD, il nostro partito verrebbe rafforzato al suo interno e reso maggiormente capace di recuperare ed ampliare il consenso dei cittadini”.

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