Consulente di viaggio, una figura professionale sempre più richiesta e di tendenza. Mentre gli italiani tornano a viaggiare, si affermano nuove figure altamente specializzate per una clientela esigente, che desidera vacanze curate in ogni dettaglio e ricche di esperienze particolari. CartOrange è l’azienda che per prima in Italia, vent’anni fa, ha puntato sulla formula dei consulenti di viaggio: professionisti che vendono viaggi su misura, con la particolarità di non essere legati a sedi e orari di agenzia ma incontrando i clienti a domicilio, con orari flessibili. I collaboratori CartOrange sono molto richiesti dal mercato, tanto che l’azienda prevede di chiudere il 2018 con un giro d’affari a +18% e il numero di passeggeri a +15%.

Per questo, per il 2018/19 CartOrange cerca 100 consulenti di viaggio da inserire in tutta Italia, in particolare, 15 tra Veneto e Friuli-Venezia-Giulia, 35 tra Lombardia e Piemonte, 25 tra Emilia Romagna, Toscana a e Liguria e 25 tra Puglia, Campania e Sicilia.

Flessibilità e autonomia sono dunque due dei requisiti fondamentali di un consulente di viaggio di successo, un professionista che può organizzare il suo tempo in funzione degli obiettivi che si è prefissato. Ma com’è la giornata-tipo di un consulente di viaggio? «Non c’è mai un giorno uguale all’altro – spiega Silvia Poli, Responsabile dell’Ufficio Selezione di CartOrange –. Si può però affermare che un buon consulente organizza il proprio tempo tra comunicazione con la clientela, attraverso gli strumenti di marketing digitale, incontri di persona con i clienti, studio delle proposte su misura e preparazione dei preventivi, assistenza prima, durante dopo il viaggio. Una parte consistente del tempo va poi dedicata alla formazione, in aula oppure online, che in CartOrange è gratuita e continua, con aggiornamenti su prodotti, tendenze, tecniche di vendita e marketing. Per svolgere queste attività il consulente può avvalersi di un Travel Office CartOrange, uno spazio di coworking dove è possibile incontrare i clienti, confrontarsi con i colleghi, assistere alla formazione e organizzare eventi tematici per i clienti». Il tutto senza orari rigidi, ma con la possibilità di organizzarsi in modo efficiente e quindi anche di conciliare gli impegni familiari: «Questo è un plus che viene molto apprezzato dai consulenti – spiega sempre Silvia Poli –. Non essere legati a postazioni e orari da presidiare permette di gestire il proprio tempo in modo smart, per la maggiore soddisfazione del cliente ma anche del consulente».

Smart è una delle parole chiave per i consulenti di viaggio, che devono essere anche “digitali”, spiega Silvia Poli: «Perché la nostra professione è basata anche sulle nuove tecnologie: i contatti con i clienti oggi si tengono anche attraverso il web, le chat, le app di messaggistica e i social media».

Infine, il consulente di viaggio di successo si ritaglia del tempo proprio per… viaggiare. «Non può essere altrimenti – conclude Silvia Poli –. Per realizzare i desideri dei clienti con proposte strutturate, ricche di esperienze e itinerari magari insoliti, bisogna essere prima di tutto dei viaggiatori. La curiosità per luoghi, popoli e culture di tutto il mondo è un elemento che non può mancare».