Nei prossimi mesi, grazie alle “Giornate europee del patrimonio” che si celebrano ogni anno a settembre in cinquanta paesi d’Europa, più di 20 milioni di persone beneficeranno del libero accesso a migliaia di siti raramente visitabili e a eventi speciali.

Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù ha affermato: “Le Giornate europee del patrimonio offrono alle persone una meravigliosa opportunità per scoprire i tesori culturali che spesso si trovano vicinissimi a casa loro. Alcuni sono poco conosciuti, mentre altri sono raramente accessibili al pubblico. Aprendo le loro porte, questi siti ci aprono gli occhi e la mente sul retaggio culturale comune e diversificato che è una delle caratteristiche preminenti dell’Europa“.

Questa iniziativa comune è estremamente apprezzata dai nostri concittadini europei. Il suo palese successo, consolidatosi nell’arco di vent’anni, deriva dal fatto che si tratta di iniziative portate avanti a livello locale dalle collettività dei comuni e delle regioni. Ogni anno le collettività di tutta Europa diventano parte di una ‘famiglia culturale’ che celebra il nostro patrimonio culturale tanto ricco“, ha affermato Gabriella Battaini-Dragoni, vicesegretario generale del Consiglio d’Europa.

Saranno aperti al pubblico, dunque, una grande varietà di siti e di eventi dal “Patrimonio nascosto” della Francia, vale a dire il patrimonio poco noto o inatteso che è celato nelle mura, incastonato nel paesaggio o sotto terra, ai famosi archivi di Marks & Spenser a Leeds, passando nel Regno Unito con i suoi grandi magazzini famosi per gli indumenti e i sandwich, attraversando la Germania e il suo perdurante amore per il legno da costruzione in tutte le sue forme, sin dal lontano neolitico, scorrendo il Belgio in una celebrazione dell’Arte del costruire a Bruxelles che evidenzia i progressi ingegneristici e tecnici che hanno portato allo sviluppo e all’evoluzione dell’architettura.

Al fine di dare un maggior rilievo alla dimensione europea dell’iniziativa, molti paesi hanno collaborato a creare eventi in comune.

L’Ucraina, la Moldova e la Georgia, la Spagna, hanno sviluppato un sito web che unisce i musei del vino di tutta Europa; l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Slovenia, la Francia e il Belgio stanno cooperando  per portare avanti uno scambio di giovani e un evento legato all’educazione al patrimonio.

Per dare maggior rilievo alle Giornate europee del patrimonio, è stato indetto  un concorso fotografico “Wiki loves monuments”, che si svolgerà in ventuno paesi europei al fine di incoraggiare il pubblico a riscoprire l’importanza culturale, storica e scientifica del loro vicinato.

Queste sono le iniziative culturali da intraprendere per sviluppare la “Cultura Europea” e soprattutto la cittadinanza attiva, in quanto dovremmo iniziare a sentire l’Europa più vicina e come un’unica nazione perché “Il pensare divide e  il sentire unisce”, ma oggi giorno si pensa troppo in Italia !

 

Orazio Buonamico

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