In Puglia più impianti fotovoltaici integrati e meno a terra. Il nuovo conto energia, in vigore dal 2011 al 2013,  premia infatti con incentivi maggiori i piccoli impianti, come quelli domestici e architettonicamente integrati, rispetto a quelli a terra e industriali. In particolare, rispetto al precedente, il nuovo conto energia è orientato a favorire gli impianti realizzati su edifici esistenti rispetto alle cosiddette ‘centrali fotovoltaiche’ che nell’ultimo quadrimestre del nuovo conto energia (settembre-dicembre 2011) vedono scendere la tariffa incentivante di quasi un quarto (-23%) rispetto alle tariffe del vecchio  (rielaborazione dati a cura di Promem Sud Est). (Cfr Tab. 1)

«L’approvazione del terzo conto energia e delle linee guida che disciplinano i processi autorizzativi – dichiara Massimo Leone, amministratore delegato Promem Sud Est, società della Camera di Commercio di Bari specializzata in valutazioni economico – finanziarie degli investimenti anche nel settore delle rinnovabili –  consente agli operatori di pianificare gli investimenti in un contesto di maggiore stabilità normativa e contribuisce allo sviluppo del fotovoltaico quale volano per la crescita sia dal punto di vista economico che ambientale del Paese».

Nella crescita di questo settore la Puglia, e in particolare il Salento, continueranno a ricoprire un ruolo predominante grazie alla particolare sensibilità dell’amministrazione regionale al tema della produzione energetica da fonti rinnovabili, alla predominanza di aree pianeggianti e all’elevata irradiazione solare; nello specifico, secondo i dati Enea, la provincia più ‘baciata dal sole’ in Puglia è quella di Lecce (1.575 kWh/m2) seguita da Brindisi (1.558 kWh/ m2) e Taranto (1.557 kWh/m2).

Delle installazioni attualmente in esercizio in Puglia, la stragrande maggioranza è rappresentata da impianti di piccola taglia o domestici, tanto che gli impianti di potenza pari o inferiore a 20 kW rappresentano l’89% delle installazioni complessive. Gli impianti di potenza superiore ai 20 kW, sebbene numericamente inferiori rispetto a quelli domestici (l’11% degli impianti), producono circa il 90% dell’energia fotovoltaica regionale. (cfr. Tab. 2)

«Il nuovo conto energia – prosegue Leone – favorisce inoltre l’installazione di impianti in siti che hanno vissuto problematiche ambientali come cave dismesse, zone industriali e aree con presenza di amianto, rendendo economicamente meno interessante l’installazione di impianti di grossa taglia su suoli agricoli, sebbene in Puglia, come nel Salento, il fenomeno delle installazioni su suoli agricoli abbia ancora un’incidenza minima. Infatti, considerando che a fine ottobre –  chiarisce l’Ad di Promem Sud Est – erano installati in Puglia impianti a terra per una potenza totale di circa 277 MW e che per ogni MW è necessaria una superficie di circa due ettari di terreno, la superficie agricola occupata è stimabile in circa 554 ettari cioè lo 0,034% del totale della superficie agricola regionale, pari a 1.633.000 ettari; se si considerasse anche la superficie boscata e seminaturale della Puglia, altri 209.000 ettari, l’incidenza scenderebbe allo 0,030%” (fonti: GSE al 27 ottobre e Programma di Sviluppo Rurale Regione Puglia)». Cfr. Tab. 3 e 4.

«Ma a prescindere da questi dati – commenta Leone –  è opportuno sottolineare l’esistenza di un problema oggettivo; in Puglia ci sono migliaia di richieste autorizzative per centrali fotovoltaiche e, anche se ci fosse superficie sufficiente per ospitare tali impianti, non sarebbe certo auspicabile sacrificare l’agricoltura, il turismo e i relativi indotti per un fotovoltaico “selvaggio”. È opportuno, dunque, che gli impianti di grossa taglia non sottraggano spazi al territorio destinati ad attività volte a uno sviluppo sostenibile. Al contrario sarebbero da favorire le installazioni di impianti fotovoltaici a terra su suoli agricoli in disuso; un esempio virtuoso di riutilizzo di suolo agricolo è rappresentato dai parchi fotovoltaici realizzati con tecnologie Schüco  a Scorrano e Botrugno su terreni brulli adibiti da oltre 20 anni a pascolo: in questi parchi, peraltro dotati di tecnologie di ultimissima generazione, si continua a praticare la pastorizia, sono stati piantumati migliaia di arbusti per mitigare l’impatto ambientale ed è stata restaurata una masseria, oggi laboratorio didattico dedicato alle energie rinnovabili. Scorrano, grazie a questi impianti, è divenuto tra i primi Comuni italiani a impatto zero di CO2 riuscendo a soddisfare il fabbisogno energetico delle oltre 2.100 famiglie del territorio. E’ questo un esempio di progettualità sostenibile e in linea con le politiche nazionali e regionali che bisognerebbe prendere come modello».

Tab. 1 – Confronto nuovo conto energia vs precedente (elaborazione Promem Sud Est Spa)

Riduzione delle tariffe del “nuovo” conto energia rispetto al precedente (rif. III quadr. 2011)
Intervallo di potenza (kW) Impianti non integrati Impianti parzialmente integrati
1≤P≤3 -13% -10%
3≤P≤20 -17% -15%
20≤P≤200 -18% -16%
200≤P≤1000 -23% -18%

Tabella 2 – Numero di impianti fotovoltaici in esercizio e produzione di energia in Puglia (fonte GSE)

Classi di potenza del nuovo conto energia (kW) Numero d’impianti FV in esercizio (n.) Numero d’impianti FV in esercizio (%) Produzione di energia da impianti in esercizio (%)
1<P<3 2.681 36,67 2,1
3<P<20 3.845 52,59 8,3
20<P<200 476 6,51 7,8
200<P<1000 308 4,21 81,2
1000<P<5000 1 0,01 0,5
<5000 0 0 0

Tab. 3 – Impianti e potenza fotovoltaico in esercizio in Puglia e stima superficie impiegata (Fonte GSE;  rielaborazione Promen Sud Est)

Puglia: fotovoltaico in esercizio N° Impianti N° MW Ettari  fotovoltaico a terra (1 MW = ca.  2,5 ha)
Fotovoltaico in esercizio in Puglia al 27/10 < 200 kW  (tetti di residenze e industrie) 7.002 62 0
Fotovoltaico in esercizio in Puglia al 27/10 > 200 kW (a terra) 309 277 554
TOTALE Fotovoltaico in esercizio in Puglia al 27/10/2010 7.311 339 554

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