Deciso scatto in avanti del mercato veicoli commerciali a giugno, con la più consistente
crescita degli ultimi anni (da maggio 2021): 17.000 immatricolazioni, contro 13.143 di giugno
2022, pari a un incremento del 29,3%. Il buon risultato contribuisce a far chiudere con un solido
segno positivo anche il primo semestre, che registra 95.082 veicoli immatricolati, pari a +9%
rispetto agli 87.210 di gennaio-giugno 2022.

Fra i risultati di giugno del comparto è da segnalare anche l’ottima performance del noleggio
a lungo termine, modalità che qui cresce in misura maggiore rispetto al comparto delle
autovetture, e nel mese in oggetto ha coperto più del 31% delle immatricolazioni totali di questi
veicoli molto utilizzati per il trasporto merci all’interno delle città.
“La nota negativa riguarda il meccanismo degli incentivi che, così come è strutturato, non contribuisce affatto al processo di decarbonizzazione del trasporto merci, come dimostra il
tiraggio del fondo disponibile che presenta ancora un avanzo pari al 95%, ma nemmeno allo
svecchiamento del parco circolante”, avverte il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci, il quale
cita i dati di Invitalia che registrano solo 106 richieste di incentivi in tutto il primo semestre
2023.

Su questo fronte l’UNRAE continua perciò a insistere fortemente per una revisione dello
schema incentivi con le seguenti modifiche:

eliminazione dell’obbligo di rottamazione per l’acquisto di veicoli elettrici;

estensione ad alimentazioni diverse dall’elettrico (compreso il diesel), a fronte di
rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa;

estensione alle società di noleggio, comparto con numeri in forte crescita che quindi può
contribuire ad accelerare la transizione energetica.

Il Presidente Michele Crisci aggiunge:
“Se vogliamo incrementare la quota dei veicoli
commerciali BEV, ancora fermi al 3,9%, e quindi accelerare la transizione verso le emissioni
zero, oltre alla revisione dello schema incentivi è necessario garantire la massima diffusione
delle infrastrutture di ricarica, prevedendo un credito d’imposta del 50% per gli investimenti
privati in ricariche fast (oltre 70 kW) dal 2023 al 2025”.

E infine auspica:
“Per la realizzazione di punti di ricarica pubblici ci auguriamo che, in
merito all’infrastrutturazione di superstrade e strade extra urbane, vengano presto create le
condizioni necessarie per consentire a tutti gli operatori di accedere al bando con proposte in
linea, come avvenuto per le infrastrutture urbane”.

La struttura del mercato del 1° semestre, con dati leggermente provvisori, confrontata con
lo stesso periodo 2022, conferma tra i canali di vendita l’unica flessione per i privati, al 15,6%
di quota (-3,1 punti). Le autoimmatricolazioni salgono all’8,2% di share, il noleggio a lungo
termine segna una flessione di 1,4 punti di quota, fermandosi al 30,8%. Il noleggio a breve
termine sale al 5,9% (+1,8 p.p.), le società perdono 0,8 punti, al 39,4% di share.

Sul fronte delle motorizzazioni, nel 1° semestre il diesel sfiora il 79% di quota (+3,4 p.p.), in
crescita anche il Gpl al 3,1% del totale, i veicoli plug-in allo 0,9% e raddoppiano in quota i
veicoli BEV, al 3,9% delle preferenze. In contrazione il motore a benzina, che si ferma al 4,4%
di share (-2,1 p.p.) e i veicoli ibridi all’8,2% di quota (-2,6 p.p.). Il metano rappresenta appena
lo 0,2% del totale mercato.

La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nel 1° semestre 2023 cresce del 2,9% a 185,2 g/Km (rispetto ai 179,9 g/Km dello stesso periodo 2022).