• 139.390 auto immatricolate nel mese, 722.452 in gennaio-maggio (-0,5%)
  • Crescono le ECV, ma la transizione resta al rallentatore: solo l’11,5% di quota mercato
  • UNRAE preoccupata da modalità e tempistiche attuative del nuovo fondo incentivi da 597,3 milioni per l’acquisto di veicoli a zero emissioni
  • Urgente la revisione della fiscalità delle auto aziendali in chiave “green”
A maggio il mercato delle autovetture conferma una sostanziale stabilità: 139.390 immatricolazioni, -0,2% rispetto alle 139.612 dello stesso mese del 2024. Nei primi cinque mesi si registrano 722.452 immatricolazioni, 3.900 in meno (-0,5%) rispetto alle 726.347 del corrispondente periodo 2024 (ma -20,6% sul 2019).
La transizione verso l’elettrico continua a procedere troppo lentamente: le auto BEV raggiungono a maggio una quota del 5,1%, in aumento rispetto al 4,8% di aprile e al deprimente 3,6% dello stesso mese del 2024, fortemente penalizzato dalla lunga attesa degli incentivi. Anche le PHEV crescono al 6,4% contro il 5,7% di aprile e il 3,3% del maggio precedente. Complessivamente, le ECV arrivano all’11,5% del mercato, ma si è ancora lontani da uno sviluppo organico e sostenuto della mobilità a zero o bassissime emissioni.
In questo scenario, lo scorso 19 maggio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha annunciato – in modo del tutto inaspettato – la destinazione di 597,3 milioni di euro ad un nuovo programma per l’acquisto di veicoli a zero emissioni, utilizzando le risorse inizialmente destinate alla realizzazione di infrastrutture di ricarica pubblica. Secondo UNRAE si è trattato di un’operazione non condivisa con la filiera e soprattutto ancora priva di indicazioni chiare, per quanto concerne attuazione e tempistica. Un annuncio che ora rischia di paralizzare il mercato e generare ulteriore incertezza per consumatori e operatori.
È pertanto essenziale – sottolinea UNRAE – che il programma venga immediatamente definito e reso operativo, verificando allo stesso tempo la possibilità di modificare i numerosi vincoli attualmente presenti (rottamazione, ISEE, residenza in aree funzionali, microimprese) che rischiano di compromettere la piena efficacia del provvedimento.
Ci troviamo davanti ad una nuova occasione mancata: sarebbe stato forse più opportuno impiegare le risorse disponibili sulla revisione della fiscalità delle auto aziendali, che da anni penalizza le imprese italiane. E’ quantomai urgente l’introduzione di un sistema premiale legato alle emissioni, intervenendo su detraibilità IVA, deducibilità dei costi e periodo di ammortamento, considerata la scadenza della Delega fiscale fra meno di tre mesi”, dichiara Michele Crisci, Presidente di UNRAE.
L’UNRAE esprime, inoltre, rammarico per l’incapacità di spendere i fondi PNRR per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica pubbliche, fattore abilitante e di primaria importanza per la diffusione della mobilità a zero emissioni, che non può essere sostituito con un nuovo programma di incentivi alla domanda. Ricordiamo che, dei 21.355 punti di ricarica previsti, sono state assegnate risorse per appena 12.000 punti, con fondi pari a meno del 20% dello stanziamento iniziale.
Venerdì 6 giugno, UNRAE celebrerà il 75° anniversario dalla fondazione dell’Associazione, insieme alle: istituzioni, aziende associate, ai rappresentanti dei media e agli operatori del settore. Sarà un’occasione per riflettere sulle tappe percorse finora e guardare al futuro del comparto. È previsto anche il passaggio di testimone dal Presidente Michele Crisci al suo successore, che verrà eletto nel corso della stessa mattinata dall’Assemblea Generale dei Soci e avrà il compito di guidare l’Associazione nel cruciale cammino verso il 2035.