Bari – nel 2018 il valore dell’export italiano è cresciuto del 3,5% rispetto al 2017, passando da poco più di 440 miliardi di euro a circa 460 miliardi, con il Mezzogiorno che segna un +5,1%; a dirlo la nota economica sull’export pubblicata dall’Osservatorio di Economia e Finanza, nato a Bari nel 1996 e impegnato in attività di studio, ricerca e divulgazione per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno.

La provincia di Bari è la quinta di tutto il Mezzogiorno per valore delle esportazioni ed è l’unica pugliese nella top ten per valore totale delle esportazioni. Nel 2018, però, ha fatto registrare un calo dell’1,9% del valore totale dell’export, performance sulla quale ha inciso il crollo (-14,9%) del settore primario (agricoltura e pesca), nel quale la provincia barese è la prima di tutto il Mezzogiorno. La provincia che ha registrato di gran lunga la migliore performance è stata quella di Lecce (+22,5%), seguita a distanza da quelle di Foggia (+3,6%) e della BAT (+2,2%). Profondo rosso per la provincia di Taranto (-17,4%) mentre quella di Brindisi segna un –2,4% (Fonte: elaborazione Osservatorio di Economia e Finanza su dati Istat – Coeweb).

Bari arretra anche nel settore farmaceutico (-13,9%), dei macchinari (-16,4%) e nel tessile e abbigliamento (-12,1%) nel quale, al contrario, tiene la BAT (+1,3%), seconda provincia del Mezzogiorno per valore dell’export in questo comparto.  Nel Barese praticamente nulla la variazione dell’export del settore manifatturiero (-0,4%), mentre sono buone le performance nei settori dei mezzi di trasporto (+39,9%), prodotti alimentari (+2,6%), legno e carta (+13,1%), apparecchi elettronici (+10%), elettrici (+ 22,8%) e, infine, nel settore gomma e materie plastiche (+15,4%) che vede quella di Bari posizionata al secondo posto tra tutte le province del Mezzogiorno.

 “Il manifatturiero si conferma, comunque, il perno intorno a cui si organizza l’intera economia meridionale – commenta il presidente dell’Osservatorio Salvatore Matarrese – mentre l’agricoltura rimane fragile nelle sue performance e nei suoi valori. Emerge la persistente difficoltà dei comparti maturi quali il tessile ed abbigliamento mentre l’agroalimentare conferma le sue grandi potenzialità. Il comparto dei mezzi di trasporto, in flessione a livello nazionale, ha segnato una crescita consistente del valore delle proprie esportazioni nel Mezzogiorno. Va rilevata – aggiunge Matarrese – la crescita dell’export nei territori caratterizzati da un’offerta logistica adeguata, a dimostrazione che il piano strategico di sviluppo delle Aree Logistiche Integrate nel Mezzogiorno deve riprendere con rinnovata lena in vista della nuova programmazione dei fondi strutturali europei”.

Pesanti i cali per la provincia di Taranto nel settore metalli di base e prodotti in metallo (-20,1%) oltre che in quello degli apparecchi elettrici (-38,3%) e dei mezzi di trasporto (-12,7%), settori in cui la provincia jonica è al primo, secondo e sesto posto nel Mezzogiorno. La provincia di Foggia è nella top ten a livello meridionale nei prodotti alimentari (+6,9%) e nei mezzi di trasporto (+1,4%), mentre quella di Brindisi lo è nei prodotti chimici (-1,8%), nel settore farmaceutico (+14,4%), nei macchinari (-30,5%) e negli articoli in gomma e materie plastiche (+15,3%). Buone le performance della provincia di Lecce nel settore dei macchinari (+29,4%) e in quello tessile (+18,6%), comparti in cui si posiziona al secondo e al quinto posto nel Mezzogiorno.

Basilicata presente nelle top ten del Mezzogiorno con la provincia di Potenza nel settore manifatturiero (+5,3%), dei computer (-19,9%) e dei mezzi di trasporto (+7,6%) e con la provincia di Matera in quello farmaceutico (+21,6%).

Considerando le prime 10 province del Mezzogiorno per valore delle esportazioni totali, le crescite maggiori si registrano in quelle di Siracusa (+17%), Catania (+16,8%), Cagliari (+7,7%) e Potenza (+5%) mentre, in calo, è risultata oltre che la provincia di Bari (-1,9%) anche quella di Avellino (-7%).