“Iniziate a mettervi in vibrazione e vedrete che anche i vostri ospiti entreranno in vibrazione”, parola del mastro tecnologo Gigi Tagliapietra che sostiene anche: “l’innovazione, come la musica, ha bisogno di talenti”.

Innovazione e talento sono stati i cardini di Teatro in Cucina, la cena-concerto che ha unito l’opera alla gastronomia, facendo “vibrare” il pubblico presente alla Trattoria del Cacciatore.

La serata è partita con il gran buffet di antipasti preparati dalla cuoca, Francesca Pillo, che ha presentato una ricca varietà di pietanze: dalla classica parmigiana di melanzane alle omelette con funghi e spinaci fino alla zucca agli aromi gratinata. Molto sfiziose le mozzarelline in carrozza e le fettine di polenta guarnite; vasta la scelta di formaggi (quiche di gorgonzola e pere, involtini alla crema di formaggi) e immancabili le frittelle di ricotta. Si è spaziato dalla carne, con l’insalata di pollo e tacchino, al pesce con polpo e patate in terrina o filetti di salmone marinato con olive verdi e fette d’arancia.

Libiamo ne’ lieti calici, il celebre brindisi in tempo di valzer del primo atto della Traviata di Giuseppe Verdi, ha dato inizio al concerto, insieme ad un vero brindisi con lo spumante extra dry Gran Cuvée Bedin 31zero41.

Ad interpretare Violetta il soprano Raffaella Rita Palumbo, mentre il tenore Romolo Bruno ha dato la voce ad Alfredo, accompagnati al pianoforte dal maestro Nicola Marasco.

Tre giovani talenti della nostra provincia che girano il mondo e sono ben lieti di esprimersi anche nella loro terra.

La prima parte del concerto ha dato largo spazio a Puccini con La Boheme: prima Romolo Bruno con Che gelida manina, poi Raffaella Palumbo con Sì, mi chiamano Mimì, infine insieme per il duetto tra Rodolfo e Mimì con O soave fanciulla.

Poi un viaggio nell’Europa tra l’800 e il ‘900 con brani tratti dalla Traviata di Verdi (È strano! È strano… Sempre libera), La Rondine di Puccini (Chi il bel sogno di Doretta), Pagliacci di Leoncavallo (Vesti la giubba conosciuta soprattutto come Ridi, pagliaccio) e uno sguardo oltreoceano con un brano (Maria) di Leonard Bernstein dal musical West Side Story.

Prima di passare alla grande Opera una pausa con la seconda parte della cena in piedi che ha visto protagoniste le prelibatezze del Cacciatore: cicatelli e fagioli e risotto con crema di verza e salsiccia sbriciolata.

Dopo aver assaporato i dolci natalizi tipici foggiani – cartellate con vincotto o miele, ‘calzoncelli’ con la mostarda, mostaccioli e nocciole ricoperte di cioccolato – il pubblico si è riaccomodato in Cantina per assistere alla seconda parte dello spettacolo dedicata all’Opera e all’Operetta viennese.

Quasi sempre in duetto, Raffaella Palumbo e Romolo Bruno hanno dato voce alla Traviata di Verdi (Un dì, felice eterea), alla Tosca di Puccini (E lucevan le stelle) e alla Vedova Allegra di Lehár (Tace il labbro).

Infine assolo di Nicola Marasco al pianoforte per il preludio all’atto I della Traviata.

Il concerto si è chiuso con una originale sorpresa: due brani natalizi, White Christmas e Astro del Ciel, che gli artisti hanno regalato ai presenti.

Dopo una serata ricca di emozioni, la Trattoria e la Cantina del Cacciatore danno appuntamento al 24 e al 31 dicembre per l’aperitivo della vigilia.

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