Compie vent’anni “Avellino Jazz”. Vent’anni di musica, concerti, laboratori, workshop, improvvisazione, formazione e tanto altro, che quest’anno troveranno espressione dal 2 al 15 settembre presso il prestigioso complesso monumentale dell’ex Carcere Borbonico, grazie alla collaborazione della Soprintendenza per i BAP di Salerno e Avellino, e in importanti punti di ritrovo della città grazie alla collaborazione di appassionati imprenditori avellinesi. Prodotto e promosso da Fond Mus It, direzione artistica “Aborismi” Francesca Brini, direzione artistica AvellinoJazz  Paolo Godas e Giuseppe Vietri, coordinamento, allestimenti e organizzazione Maria De Biase Madia, l’evento conferma la cifra artistica dell’evento, con un linguaggio innovativo e musica non scontata: il festival prevede laboratori di improvvisazione a cura di Marcello Giannini e Renato Grieco del collettivo Crossroads Improring, e laboratori di musica d’insieme a cura di Hobby Horse, una mostra d’arte collettiva di artisti provenienti da varie parti del mondo, installazioni audiovisive, l’installazione video di Antonello Matarazzo “People Connection“,  visual mapping, una mostra fotografica sul jazz e un laboratorio di ceramica per i più piccoli. Due settimane, dal 2 al 15 settembre, durante le quali sarà sempre possibile visitare mostre e farsi coinvolgere dalle installazioni e dai lavori di arte visuale, oltre che dalle performance estemporanee d’arte.

 

La prima settimana avrà come tema “Aborismi… non chiamatelo jazz” e prevede: laboratorio di ceramica (dal 3 al 5 settembre dalle 11 alle 13 e dalle 16,30 alle 19 presso i giardini del carcere borbonico) a cura di Alma Di Donato e Mario Pagano; spazio alla musica lunedì 2 settembre, alle ore 22,30, al BlackHouseBluseCafè per il Dj set con Vinilgianpy, che presenterà “Aborismi, selezione jazz in vinile”. Martedì 3 settembre, alle ore 12.30, presso i giardini del carcere borbonico, dj set Stefano Brin! con house_jazz. Giovedì 5 settembre, alle ore 17,30, presso i giardini del carcere borbonico, Vj set e concerto rock del gruppo “Il paese che brucia”; venerdì 6 settembre, presso i giardini del carcere borbonico, alle ore 19,30, Vj set Klein (visual), Dj set Pic1(hip hop) e performance musicale del gruppo Addubbagò (reggae e hip hop), Eko 121 e Flash Connected (hip hop, soul, funky e jazz). Sabato 7 settembre, alle ore 21, presso i giardini del carcere borbonico, Dj set Nkt (dubstep e drum&bass), Dj set e Mapping Kanaka project.

 

La seconda settimana di “Avellino Jazz” (dal 9 al 15 settembre) sarà interamente dedicata al jazz. Una parte importante sarà dedicata ai laboratori, aperti a musicisti di qualunque età, di tutti i livelli e a tutti gli strumenti, con 12 partecipanti al massimo per laboratorio.

 

Il 10 settembre, dalle 15.30 alle 19, presso la sala Ripa del complesso monumentale dell’ex carcere borbonico, laboratorio di improvvisazione a cura di Marcello Giannini (chitarra) e Renato Grieco (contrabbasso) dal collettivo Crossroads Improring. Il secondo laboratorio si terrà il 12, 13 e 14 settembre, dalle ore 15 alle ore 19, presso la sala Ripa, e sarà curato da Hobby Horse e Dan Kinzelman al sassofono, clarinetti, flauti, tastiere, percussioni e voce, Joe Rehmer al contrabbasso, tastiere e voce e Stefano Tamborrino alla batteria, percussioni e voce. Dopo i laboratori spazio ai concerti (tutti ad ingresso libero). Si comincia il 9 settembre, alle ore 19, presso l’ex Carcere Borbonico, con i Sinjarmajazz. Il 10 settembre, alle ore 21.30, in Via Circumvallazione (Fiorangelo), “ImproNotte”. Una serata dedicata all’improvvisazione, con vari musicisti che si alterneranno in vari set, formati al momento, senza nulla di prestabilito, lasciando scorrere il fluido creativo e l’interplay. Il 12 settembre, alle ore 21, presso il Caffè Letterario, “Hirpus Duo”, Pasquale Innarella e Carmine Ioanna. Il 13 settembre, alle ore 21, presso l’ex Carcere Borbonico, concerto degli “Slivovitz”. Il 14 settembre, alle ore 21, presso il lounge “Martella”, Hobby Horse in concerto, con Dan Kinzelman al sassofono, clarinetti, flauti, tastiere, percussioni e voce, Joe Rehmer al contrabbasso, tastiere e voce, Stefano Tamborrino alla batteria, percussioni e voce. Il 15 settembre, alle ore 21, presso il ristorante “Blob”, El Hadji Mbaye e i tamburi di Gorèe.

 

Avellino Jazz si presenta per la prima volta nel settembre 1993, all’ex Carcere Borbonico, con  Enrico Rava, artista che non ha bisogno di presentazioni, che tiene a battesimo il festival. Il trombettista,  per tre volte presente in cartellone,ha così consolidato  nel tempo un rapporto d’amicizia con Avellino Jazz. Nel 1993, musicista jazz dell’anno, presentò ad Avellino l’European Jazz Quartet, con Palle Danielsson al contrabbasso, Jon Christiansen alla batteria ed un giovanissimo Roberto Cecchetto alla chitarra. Negli anni il Festival ha avuto ospiti artisti internazionali  tra i quali Steve Coleman, Hamid Drake, William Parker, John Tchicai, i migliori musicisti italiani come Giulio Capiozzo, James Senese, Paolino Dalla Porta, Pasquale Innarella, Antonello Salis, Roberto Cecchetto, Michele Rabbia, Fabrizio Sferra, Gianluca Petrella, e  i migliori tra i giovani musicisti italiani, Mauro Ottolini (musicista jazz dell’anno 2012), Giovanni Guidi, Tony Cattano, Domenico Caliri.

Avellino Jazz ha sempre provato a coniugare la qualità artistica con la massima partecipazione del pubblico, garantendo sempre l’ingresso libero. Inoltre numerosi sono stati i laboratori, le iniziative di sensibilizzazione con le scuole,le  attività di guide all’ascolto ed incontri con giornalisti e studiosi sul jazz ed i suoi protagonisti e sull’improvvisazione.

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