Un nuovo successo per “Dallo zolfo al carbone”, opera del giovane regista siciliano Luca Vullo, che dopo aver vinto il Premio Cineforum al prestigioso festival “Libero Bizzarri” ricalca il podio del documentario italiano più premiato nel 2008.
 
“Dallo zolfo al carbone”, patto segreto Italo-Belga, 1946: l’iniziativa assunta dal primo Presidente della Repubblica Italiana, Luigi Enaudi, fu allora ritenuta di notevole vantaggio, in quanto, da un lato forniva a molti italiani la certezza di un lavoro e dall’altro garantiva al Paese una fonte energetica sicura per l’avvio di un processo industriale che riuscisse a sollevare l’economia nazionale.
Di fatto, sfruttamento, assenza di sicurezza sul lavoro, emigrazione, integrazione e perdita d’identità risultano gli aspetti dominanti di un documentario che mette in luce le trame perverse di un gioco di potere, quando nel secondo dopoguerra, migliaia di uomini vennero venduti dal proprio Paese per un sacco di carbone.  
 
Documentario più premiato d’Italia, “Dallo zolfo al carbone”:
– “Riesce a fornire un autentico apporto conoscitivo ad una storia, quella dell’emigrazione italiana, troppo spesso circondata di retorica, luoghi comuni, omissioni e rimozioni”.Gian Piero Brunetta, storico e critico cinematografico – Presidente di giuria al concorso “Roberto Gavioli”;
– “Che dire di più del film se non che è un bellissimo film”. – Mario Brenta, regista e sceneggiatore – Giurato “EtnoFilm Fest” 2008;
– “La realtà che ci presenta è una pagina della storia siciliana estremamente interessante e sicuramente poco indagata.[…] Luca Vullo ha la capacità di  mettere in ascolto il suo sguardo, senza utilizzare immagini di repertorio  della tradizione cinematografica del mondo delle miniere. – Alessandro Rais, dirigente Film Commission Sicilia e Filmoteca regionale;
Sottolinea le incongruenze degli attuali conflitti etnici con gli extracomunitari attraverso lo stupefacente racconto di quell’ultimo mercato di schiavi attuato dal governo italiano e quello belga nel secondo dopoguerra”. – Ugo Gregoretti, regista e giornalista – Presidente di giuria al festival “Premio Libero Bizzarri”.

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