Treviso – Il benessere e la soddisfazione dei propri dipendenti sono gli obiettivi primari di Maikii, realtà di Treviso nata nel 2008 – che opera nel mercato promozionale con la produzione, personalizzazione e distribuzione di prodotti ed accessori tech – che conta 31 dipendenti, con un’età media di 35 anni, una presenza femminile nel team di lavoro del 61% e tra i C-level del 50%.

La strategia aziendale si sviluppa intorno a questi traguardi e l’HR assume il ruolo di facilitatore per il loro raggiungimento, sviluppando il percorso più adeguato. “Colloqui one to one con autovalutazione del collaboratore e valutazione del relativo responsabile; incontro con la sottoscritta per indagare come il dipendente si trova in azienda, nel ruolo che ricopre, e per evidenziare aree di miglioramento professionali e personali, per un successivo confronto tra me e il responsabile di divisione; scambi continui che ci permettono di strutturare un percorso di crescita che esalti gli high potential e le high performance della risorsa: ogni persona ha obiettivi primari, ognuno può fare la differenza” dichiara Vanessa Vidali, HR Manager di Maikii.

Un approccio “human centered” che si attua con azioni mirate e dove la formazione assume un ruolo determinante. “I colloqui individuali sono altresì utili come spunto per formulare un piano di formazione, rivolto anche alle soft skill con la finalità di fare gruppo con contaminazioni positive: conoscersi e condividere punti di vista differenti” continua Vidali, che vorrebbe nel prossimo futuro poter dare alla singola risorsa una maggiore autonomia nello scegliere il proprio percorso formativo.

Oltre a quella finanziata, Maikii destina un budget annuale medio di euro 1000 alla formazione di ogni risorsa.

Il team building fa parte del nostro DNA e portiamo avanti azioni mirate e continuative affinché il gruppo di lavoro sia in sintonia. Qualche esempio? Ogni due settimane ognuno di noi ha un’ora di conversazione in inglese: siamo suddivisi in gruppi di 8 persone e i teacher sono i colleghi che lo parlano meglio. O ancora il caffè random, un form excel accoppia le persone per bere un caffè insieme, un’opportunità settimanale per conoscersi meglio, dove è rigorosamente vietato parlare di lavoro; e poi la cooking experience, un appuntamento virtuale mensile, in cui il vincitore sceglie un ingrediente, che sarà la base delle ricette di tutti. Abbiamo una chat e vince chi realizza il piatto più bello! Abbiamo appena concluso una serata meravigliosa mettendoci alla prova con L’Escape Room, una sana competizione che si è conclusa con una bella cena in compagnia. E poi aperitivi, grigliate, lotteria a Natale, in cui i soldi raccolti vengono devoluti in beneficienza, e tanto altro!” dichiara la Manager.

Inoltre, l’azienda da due anni ha introdotto la piattaforma per il Welfare, che offre un servizio su misura per rispondere alle reali esigenze dei dipendenti. “Si può scegliere tra numerosi servizi, da buoni ticket a viaggi, da formazione ad aiuto alle famiglie: abbiamo destinato in tutto annualmente 60.000 euro, le cifre individuali dipendono logicamente da livello e inquadramento” dichiara Vanessa Vidali. E continua “Sempre tra le azioni di welfare aziendale, teniamo in considerazione le esigenze individuali, come orari flessibili di entrata per i genitori, così da poter gestire meglio i propri bimbi, mensa interna, mezz’ora di pausa pranzo e il venerdì corto per tutti. O ancora: autolavaggio settimanale, dispenda delle tisane, cesti di frutta una volta alla settimana, convenzione con un’insegnante di Yoga, sconti con partner del territorio… In Maikii facciamo di tutto per rendere felici i nostri dipendenti, pensando anche alla loro salute!”

L’equilibrio tra lavoro e vita personale è indispensabile: saper innovare significa evolvere, e noi continueremo a introdurre azioni e benefit volti al benessere e alla soddisfazione di tutto il nostro team” dichiara Matteo Fabbrini, Founder e CEO di Maikii.

La pandemia ci ha reso più forti, ha accelerato ulteriormente il processo di digitalizzazione e innovazione: in pochissimo tempo ci siamo trovati a dover dotare le persone di strumenti adeguati allo smart working e al raggiungimento degli obiettivi. Abbiamo superato egregiamente questo momento, lo smart working sarà mantenuto e sarà una facoltà del singolo dipendente” conclude Fabbrini.