Le banche concedono come noto finanziamenti applicando diversi tipi di tasso d’interesse, ma troppo spesso anche tassi usurari. La legge anti-usura n.108/1996 vieta espressamente il superamento del limite rilevato trimestralmente dal Ministero dell’Economia e dalla Banca d’Italia e ultimamente la Corte di Cassazione ha ribadito l’importante principio secondo il quale, nel calcolo ai fini della legge sull’usura, devono essere prese in considerazione tutte le spese e le voci di costo relative all’erogazione di una somma di denaro in prestito, compresi gli interessi di mora.

“Invitiamo tutti i cittadini della Puglia che hanno acceso un mutuo o un finanziamento a  verificare se, al momento della stipulazione del contratto, il tasso soglia dell’usura sia stato superato o meno, sommando il tasso d’interesse di base con le altre spese e con l’interesse di mora – spiega il Codacons – Se la banca ha applicato tassi d’interesse usurari, si può chiedere la restituzione degli interessi già versati e corrispondere per il futuro la sola quota capitale. Infatti, l’art. 1815, secondo comma c.c. prevede che: “Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”.

Grazie all’azione lanciata dal Codacons, tutti i cittadini della regione che hanno pagato interessi a tassi usurari potranno agire, forti di una sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato un istituto di credito aprendo la strada ad azioni risarcitorie da parte dei titolari di mutui. Seguendo la procedura indicata sul sito www.codacons.it l’associazione analizzerà i contratti e la possibilità di chiedere alla banca la restituzione di tutti gli interessi corrisposti nonché il pagamento per il futuro della sola quota capitale.

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