“Svegliatevi ragazzi vi stanno rubando il mondo, impadronitevi del vostro presente”, questo il monito lanciato dall’Assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti-Castronuovo, nel corso dell’ultimo incontro organizzato nelle scuole dall’Assessorato presso l’Istituto tecnico economico “Raffaele Piria” di Reggio Calabria.

A far gli onori di casa, il dirigente scolastico, Francesco Barillà e la vice-preside, Patrizia Praticò, che hanno dato l’avvio al “colloquio” con gli studenti incentrato sul tema della legalità

“In cosa consiste la legalità? E’ quel qual cosa che ci consente di vivere in società; quell’insieme di norme scritte che ritroviamo nei codici, il cosiddetto diritto positivo, assieme a cui si pone con ugual peso anche quel diritto naturale, costituito dalle leggi non scritte di etica e morale, quelle che gli antichi romani definivano il mos maiorum, e che con termini più moderni si possono definire le buone prassi”, ha esordito l’assessore.

“Non sono venuto qui a farvi la predica, ma come politico ritengo sia mio dovere ascoltare voi, sapere da voi cosa volete o laddove riteniate la legalità non venga rispettata”.

Tagli alla cultura e alla ricerca scientifica, ma anche emergenza rifiuti e eccessivo costo dei servizi idrici al centro delle domande degli studenti, che hanno chiesto conto all’assessore delle tante scelte fatte in passato dalla politica.

“La nostra generazione ha sbagliato, è vero, non siamo stati in grado di costruirvi un mondo migliore e voi oggi ne pagate le conseguenze. Tante volte sento parlare di futuro dei giovani, ma il futuro non può esservi senza un presente, ma questo tocca anche a voi costruirlo. Dovete innanzitutto conoscere i vostri diritti e imparare difenderli perché nessuno lo farà per voi; dovete rifuggire le facili raccomandazioni e puntare su voi stessi, sulla vostra preparazione; non fare del vostro voto una merce di scambio ma votare secondo coscienza e chiedere conto ai vostri rappresentanti, politici e non, ogni qual volta riscontrate una qualche ingiustizia”.

“Ma al tempo stesso dovete anche riscoprire l’orgoglio di essere calabresi, della vostra illustre storia, ed imparare ad averne rispetto, attraverso la sua conoscenza”.

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