Roma – Si è tenuto oggi a Roma il consueto appuntamento annuale con l’Associazione T.S.E.I. – Tavolo di Studio sulle Esecuzioni Italiane, ormai giunto alla sua quinta edizione, dal titolo APPROFONDIMENTI SUGLI NPE E UTP – PASSI AVANTI, PASSI INDIETRO, INCOGNITE. L’evento è stato organizzato dall’Osservatorio T6.

Il report sui Tempi dei Tribunali Italiani 2018, presentato ufficialmente durante il Convegno per il terzo anno consecutivo, ha rilevato due importanti elementi: la diminuzione del numero esecuzioni immobiliari iscritte in Italia nel 2018 e l’aumento della produttività dei tribunali.

Nel 2017 erano state iscritte 60.238 procedure che, a distanza di un anno, sono scese a 49.622 con un calo di 10.616 unità pari al 17,62%.

Nel corso del Convegno è anche emerso che continuano a diminuire i tempi di definizione: lo scorso anno la media nazionale era stata di 5 anni e, invece, nel 2018 siamo passati a 4,21 anni recuperando 289 giorni circa sull’anno precedente.

La produttività dei tribunali continua a crescere e il numero dei procedimenti definiti è maggiore del 26% di quelli iscritti (lo scorso anno era stato dell’11%) con un saldo positivo di oltre 13.000 pratiche. Ben 115 tribunali scendono sotto la media dello scorso anno.

Per ciò che concerne le città si registra il cambio al vertice della classifica con Napoli Nord che sorpassa nuovamente Trieste con Bolzano sul terzo gradino del podio.

Preoccupa, però, la grande quantità di procedimenti pendenti, circa 240.000 di cui il 14% di anzianità superiore ai 10 anni, con alcune regioni, soprattutto del sud, che hanno accumulato un arretrato difficilmente smaltibile in tempi brevi.

L’evento si è articolato in quattro sessioni, così suddivise:

 

IL NUOVO CODICE DELLA CRISI

Il primo punto di confronto è stato il nuovo Codice della Crisi la cui entrata in vigore nell’agosto 2020 crea molte aspettative. Con l’intervento di Salvatore Sanzo, Avvocato dello Studio Legale LCA, sono stati analizzati gli aspetti salienti della riforma, mentre Riccardo Ranalli, Coordinatore della Commissione CNDCEC, ha illustrato le opportunità possibili di un buon approccio dell’OCRI con la gestione degli UTP.

L’emersione anticipata della crisi, è emerso, potrà favorire una migliore gestione degli UTP.

Sergio Rossetti, Giudice Delegato Tribunale di Milano, ha infine illustrato le nuove modalità di liquidazione degli attivi concorsuali previste dal Codice della Crisi.

IL NUOVO ORDINE DI LIBERAZIONE

Da segnalare l’atteso intervento di Giovanni Fanticini, Magistrato Addetto all’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, che ha affrontato il tema della riforma dell’ordine di liberazione degli immobili in asta, introdotta nel febbraio 2019.

E’ emerso che il buon andamento delle esecuzioni immobiliari, certificato proprio dal report sui tempi dei tribunali dell’Osservatorio T6, rischia di interrompersi per effetto della mancata liberazione anticipata degli immobili; il mondo delle aste immobiliari si allontana ancora di più dalle dinamiche del libero mercato, rischiando di penalizzare ancora di più i valori di vendita.

BLOCKCHAIN

L’approfondimento sull’argomento della blockchain nel suo rapporto con il mondo giudiziario apre una finestra sul futuro per l’organizzazione di una giustizia civile efficiente.

I relatori Francesco Rampone, Associazione Blockchain Italia e Claudio Bareato, titolare dello Studio Ing. Bareato, ed il notaio Michele Nastri, presidente di Notartel S.p.a.) hanno portato al tavolo la loro notevole esperienza in materia.

I TEMPI DEI TRIBUNALI

L’ultima sessione è stata dedicata alla presentazione, in anteprima, del Report T6 sui tempi dei tribunali italiani nelle esecuzioni immobiliari.

Federico CecconiPresidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio T6 – ha illustrato i dati emersi ed il metodo di calcolo: per il prossimo anno l’Osservatorio T6 ha preannunciato anche una nuova modalità di calcolo che, attraverso l’utilizzo di un nuovo sistema di analisi, consentirà una rappresentazione ancora più puntuale dei tempi effettivi di definizione delle esecuzioni immobiliari.

Ha concluso il convegno il Presidente dell’Osservatorio T6, Stefano Scopigli, con alcune significative considerazioni. “Si deve avviare una profonda riflessione per valutare se lo strumento dell’esecuzione immobiliare possa rappresentare la soluzione al fenomeno dei NPL, – ha affermato Scopigli, – la durata delle esecuzioni migliora, ma appare scadente la capacità di ripagare i crediti vantati, penalizzando eccessivamente i creditori. D’altro canto, non sembrano decollare modalità alternative di recupero: il Patto Marciano, introdotto nel 2015, si è avviato nel dimenticatoio e, forse, è realmente diventato marziano, come ipotizzavamo in uno studio proprio del T6: sul pegno non possessorio non si è sviluppato alcun dibattito e stenta a partire anche la liquidazione del patrimonio prevista dalla legge 3/2012. Dal lato dei costi delle procedure esecutive, con l’introduzione della nuova figura del gestore della vendita telematica e del portale delle vendite pubbliche, dobbiamo rilevarne un ulteriore incremento.”

Le considerazioni finali di Scopigli hanno anche indicato che il sistema pubblicitario prescelto dai singoli tribunali sembra poco attento alle dinamiche del mercato della comunicazione. Il portale delle vendite pubbliche ottempera alla sua funzione di pubblicità giudiziaria e, quindi – è stato detto – si potrebbero lasciare ai creditori e debitori le determinazioni sul tipo d’investimento pubblicitario da compiere: si risparmierebbero costi e adempimenti che, ancora oggi, imbrigliano l’avvio delle procedure esecutive e le gravano di ulteriori costi.

In conclusione” – ha chiosato Scopigli – “pure con la soddisfazione di dati in miglioramento non possiamo coltivare ottimismo nell’evoluzione per i prossimi anni. Continueremo pertanto a monitorare le ultime modifiche introdotte, quali le parziali modifiche della riforma del 2015, che potrebbero influire negativamente facendo regredire i risultati di miglioramento finora riscontrati, per misurarne gli effetti.