Il contrasto all’evasione in Puglia ha portato nelle casse dello Stato 427  milioni di euro nel 2010. Il dato risulta in crescita del 20% rispetto al 2009, con una significativa incidenza dei versamenti diretti (+25,9%) eseguiti dai contribuenti a fronte della semplice riliquidazione delle imposte effettuata dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Le entrate derivanti da cartelle esattoriali, strumento della riscossione coattiva, crescono, invece, del 14% nel confronto tra il 2009 e il 2010.

Cresce la qualità degli accertamenti fiscali – Il Fisco affina la strategia anti-evasione e i contribuenti pugliesi preferiscono evitare il contenzioso, come dimostra il risultato degli accertamenti definiti attraverso le numerose soluzioni deflattive previste dalla legge: sono stati ben 12.450 e hanno prodotto una maggiore imposta pari a circa 60 milioni di euro. Un terzo di questa imposta (26,8 milioni di euro) è stata recuperata a carico di piccole imprese e professionisti, seguiti da persone fisiche (18,5), grandi contribuenti (9,4) e imprese di medie dimensioni (4,9).

In generale, è possibile osservare che il numero di accertamenti effettuati nel 2010 è diminuito dell’8,4% rispetto al 2009, mentre è cresciuta in modo più che proporzionale la maggior imposta accertata. Il dato si spiega, appunto, con la crescente selettività dei controlli e con il ricorso a tecniche incisive di ricostruzione sintetica del reddito.

Accertamento sintetico protagonista – Quasi 2 mila atti di accertamento sono stati prodotti con il cosiddetto metodo sintetico e hanno portato alla definizione di quasi 4 milioni di euro di maggiori imposte. Tra gli strumenti di cui il Fisco si è avvalso per ricostruire con precisione l’effettiva capacità reddituale dei contribuenti sottoposti ad indagine, si segnala anche la performance delle indagini finanziarie: hanno fatto emergere oltre 2 milioni di euro di imposte definite e, pertanto, suscettibili di pronta riscossione.

Verifiche fiscali per tipo di contribuente – Nell’ottica di incrementare anche l’efficacia degli interventi eseguiti presso la sede delle imprese, l’Agenzia delle Entrate ha istituito al suo interno aree organizzative diversificate in base alla tipologia di contribuenti. Questa nuova organizzazione del lavoro si è dimostrata vincente, come emerge dall’importo complessivo dei rilievi derivanti da verifiche esterne eseguite nel 2010, pari a 548 milioni di euro. Per ottenere questo risultato, gli uffici pugliesi dell’Agenzia hanno messo in campo 557 verifiche, con un indice di produttività del singolo intervento pari a quasi un milione di euro.

Stop alle frodi con la task-force regionale – L’Ufficio Antifrode, istituito presso la Direzione Regionale a partire dal 2009, opera su tutto il territorio pugliese. Nel 2010, grazie all’attività degli 007 fiscali, è stato possibile recuperare all’erario oltre 18 milioni di Iva evasa ai quali si devono sommare 100 milioni a titolo di altre imposte contestate dal Fisco tra le righe dei 28 verbali notificati ai trasgressori.

Indebite compensazioni Iva nel mirino – Il fenomeno delle compensazioni Iva “bancomat”, utilizzate per pagare meno imposte, è al centro dell’attenzione degli Uffici finanziari su tutto il territorio nazionale. In Puglia, sono stati 6.179 gli accertamenti nei confronti di chi ha dichiarato un credito Iva non spettante. Alla fine dell’anno, sono stati recuperati 328 milioni di euro, risultato della somma tra maggiore Iva a debito e minore Iva a credito.

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