Lunedì 14 luglio, un convegno sul paesaggio agrario quale motore di sviluppo economico e valorizzazione territoriale
In occasione dei dieci anni di Agrivar, Palazzo di Varignana promuove un confronto tra esperti del mondo agricolo, culturale e paesaggistico sul ruolo strategico del territorio rurale quale risorsa da rigenerare e valorizzare per lo sviluppo sostenibile. 
Vigneti | Palazzo di Varignana
Varignana (BO) | Il paesaggio italiano è il frutto di un equilibrio millenario tra natura e lavoro dell’uomo: un sistema complesso in cui agricoltura, arte e cura del territorio si intrecciano, dando forma a un patrimonio culturale e ambientale unico. Ma come si può oggi preservare questo equilibrio alimentando la storia di nuovi capitoli? Come si può restituire significato e funzione a territori segnati dall’abbandono, promuovendo una nuova cultura del paesaggio?

 

A queste domande proverà a rispondere il convegno Coltivare il Paesaggio. Dialoghi tra natura, arte e agricoltura”, in programma il 14 luglio a Palazzo di Varignana – resort fondato proprio sul rapporto tra agricoltura, accoglienza e natura, sulle colline di Castel San Pietro Terme (BO). Sarà un pomeriggio di confronto tra esperienze italiane di eccellenza – imprenditoriali, paesaggistiche, culturali – che hanno saputo dare luogo e senso a spazi naturali, riconosciuti oggi per essere diventati risorse vitali per le comunità e i territori.

L’incontro, in programma dalle 15.00 alle 17.30 a Palazzo di Varignana, vedrà la partecipazione di figure di primo piano nel panorama italiano del paesaggio e dell’agricoltura, accomunate dall’essere parte del circuito di Grandi Giardini Italiani:

  • il paesaggista Adelmo Barlesi del Parco Villa Trecci a Montepulciano (SI),
  • Anselmo Guerrieri Gonzaga della Tenuta San Leonardo di Rovereto (TN),
  • Brando Brandolini D’Adda della tenuta Vistorta in Friuli,
  • Agostino Rizzardi dell’Azienda Agricola Guerrieri Rizzardi a Bardolino (VR),
  • Carlo Gherardi, padrone di casa, fondatore di Palazzo di Varignana.

 

A moderare il confronto sarà Judith Wade, fondatrice del circuito Grandi Giardini Italiani e Great Gardens of the World.

Il convegno si propone come spazio di riflessione su pratiche capaci di restituire vita e valore ai territori: dalla rinaturalizzazione attraverso progetti di restituzione di terreni marginali e in abbandono, al recupero di antiche colture, dalla rigenerazione agricola delle aree rurali alla valorizzazione estetica e culturale del paesaggio. L’obiettivo è mettere in dialogo la dimensione produttiva con quella culturale, immaginando nuovi modi per abitare, coltivare e custodire il paesaggio italiano: un equilibrio nel quale la dimensione contemplativa e quella produttiva siano connesse come parti di una identità comune.