Lo smart working ha cambiato profondamente il modo di lavorare di tante realtà. Ma questa nuova modalità, così comoda e flessibile, non sempre si accompagna a una sicurezza informatica adeguata. Ogni postazione remota, infatti, può trasformarsi in un bersaglio facile per attacchi, furti di dati e accessi non autorizzati.
Soluzioni tecniche per uno smart working più sicuro
Se c’è una priorità, al giorno d’oggi, è proprio quella di garantire la protezione dell’ambiente digitale in cui si lavora. Le minacce informatiche sono sempre più sofisticate e diffuse, e trascurare la sicurezza può causare danni economici, perdita di dati o violazioni della privacy. Per iniziare, servono strumenti affidabili e buone pratiche da seguire con costanza, trasformandole in abitudini quotidiane.
Le VPN migliori sul mercato, recensite da punto-informatico, permettono di stabilire una connessione cifrata tra il proprio computer e la rete aziendale, rendendo i dati in transito illeggibili per chiunque cerchi di intercettarli. Questo è fondamentale, soprattutto quando si lavora da remoto o ci si connette da reti non completamente sicure. Una VPN di qualità protegge anche dagli attacchi man-in-the-middle e rende più difficile il tracciamento delle attività online.
Anche la rete Wi-Fi di casa merita attenzione: scegliere una password lunga, complessa e non facilmente intuibile è il primo passo per impedire accessi non autorizzati. È inoltre importante modificare le credenziali di accesso predefinite del router e aggiornare regolarmente il firmware, poiché i produttori rilasciano patch di sicurezza che correggono eventuali vulnerabilità note.
Lo stesso vale per il computer e i programmi: mantenerli aggiornati riduce drasticamente il rischio di esposizione a malware o exploit. Attivare gli aggiornamenti automatici, laddove possibile, è una buona strategia per non dimenticare interventi fondamentali. Anche i browser e le estensioni devono essere tenuti sotto controllo, eliminando ciò che non si usa e verificando l’affidabilità di ogni componente installato.
Per quanto riguarda invece i file, è bene usare sistemi di cifratura che li proteggano mentre vengono condivisi o archiviati su servizi cloud. L’uso di software che consentono la crittografia end-to-end assicura che solo mittente e destinatario possano accedere al contenuto. Questo è particolarmente importante per documenti sensibili, dati personali o materiali riservati legati all’attività lavorativa.
E non dimentichiamoci del backup: salvare i dati con regolarità può davvero fare la differenza quando qualcosa va storto. È consigliabile seguire la regola del 3-2-1: avere tre copie dei dati, su due supporti diversi, di cui almeno una off-site (ad esempio in cloud). Automatizzare i backup e verificarne periodicamente l’integrità garantisce una protezione efficace anche in caso di guasti hardware, attacchi ransomware o cancellazioni accidentali.
Comportamenti consapevoli per una protezione duratura
Oltre agli strumenti tecnici, a fare davvero la differenza sono le abitudini quotidiane. Una buona regola, ad esempio, è quella di lavorare solo con dispositivi forniti dall’azienda: sono configurati con criteri di sicurezza più rigorosi e riducono il rischio di esposizioni indesiderate. Un altro accorgimento utile è separare gli account email in base all’ambito d’uso: personale o lavorativo. Così, anche in caso di violazione, si limita il danno.
Naturalmente, è importante saper riconoscere i segnali di un tentativo di phishing: spesso si presentano con l’aspetto di email ufficiali e basta davvero un attimo di distrazione per cadere nella trappola. Proprio per questo la formazione continua è essenziale. Restare aggiornati, conoscere i rischi e sapere come evitarli è il modo migliore per lavorare in modo consapevole. Lavorare da casa in modo sicuro, in sostanza, richiede un approccio integrato: strumenti adeguati, comportamenti responsabili e aggiornamento costante sono il mix vincente per proteggere dati e dispositivi nel tempo.