Si sono svolte nei giorni scorsi, all’interno del workshop della Borsa Internazionale del Turismo Religioso presso l’Auditorium del Santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo, le trattative business to business tra venditori ed acquirenti operanti nel mercato mondiale del segmento turistico devozionale e culturale. In un clima di professionalità e cortesia, dopo le operazioni di registrazione, sono cominciate le contrattazioni volte alla commercializzazione del brand “Puglia”, facilitate anche dagli Educational Tour effettuati, che hanno permesso ai buyers di conoscere meglio il territorio della Capitanata e la sua offerta turistica.

«Nel processo di selezione dei buyers che partecipano ad una determinata borsa nel settore turistico ci concentriamo sul seguire le nuove tendenze, per far sì che una buona offerta possa produrre una domanda adeguata – dichiara Adriana Miori, responsabile Buyer Office della società TTG Italia che si è occupata del servizio recruiting per la Bitrel – Il turismo religioso, seppur di nicchia, non è molto distante da quello culturale e non risente della crisi dei mercati semplicemente perché c’è e ci sarà sempre gente che crede e che vuole arricchirsi spiritualmente e culturalmente. In molti casi, poi, come in quello pugliese, l’offerta può declinarsi in opportunità di turismo devozionale, ma anche storico, tradizionale, gastronomico, che ben si sposano con l’obiettivo di destagionalizzazione del prodotto. Purtroppoprosegue Miori –  dall’analisi dei sondaggi effettuati nei confronti della domanda, lo statement ricorrente è che nel nostro Paese difficilmente il prodotto è spendibile nel suo complesso: c’è sempre una più forte attenzione da parte dei buyers a trovare un’offerta integrata in cui le strutture ricettive, i servizi, i trasporti, l’animazione territoriale e culturale non siano deficitarie di strategie di cooperazione e collaborazione a 360 gradi». Claudia Cappello, account Buyer Office TTG, aggiunge: «Quella del workshop è una formula che funziona in dimensioni più contenute, come è avvenuto oggi, perché si riesce a creare un incontro concreto tra domanda e offerta. Dalle prime impressioni avute dai buyers il livello di gradimento delle attività in programma quest’anno è stato abbastanza soddisfacente, grazie agli educational tour, ai convegni, alle manifestazioni, grazie agli avvincenti abbinamenti tra religione e arte, storia e tradizioni. Le cattedrali, i musei, le chiese visitate tra Lucera, Manfredonia, San Severo, Foggia, Cerignola, oltre alle ben note mete di San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, hanno avuto finora riscontri positivi tra gli operatori che vi hanno partecipato e ci auguriamo che questo porti ad attrarre capitali e risorse che vogliano investire in Italia».

Secondo Claudio Coriasco, buyer israeliano, il patrimonio religioso, storico e culturale dell’Italia ha notevoli e variegati potenziali di attrazione a livello mondiale: «Nella stessa Puglia, a pochi chilometri di distanza dal centro di San Pio, si può trovare la Sinagoga di Trani. Uno dei problemi atavici, soprattutto nel Sud, resta quello della viabilità e dei trasporti pubblici o la mancanza di grandi snodi aeroportuali che purtroppo allontanano gli operatori della domanda da un territorio che, seppur interessantissimo dal punto di vista delle mete devozionali, risulta difficile da raggiungere e da percorrere agilmente. Oggi, in questo mercato, non conta solo la sacralità del luogo di per sé o la qualità dell’offerta ricettiva, ma anche l’integrazione tra rete viaria e servizi di promozione strettamente e imprescindibilmente connessi al sistema del turismo culturale».

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