\"\"Bellissime non sono le tasse. Bellissime sono le immagini di una mamma e del suo bambino che tornano a casa spensierati in bicicletta, lungo una pista ciclabile, al tramonto di un giorno come tanti. Nulla di meglio per descrivere smarriti momenti di felicità e di serenità.
 
Nulla di più criminale piombare improvvisamente alle loro spalle e falciare il sorriso di Renzo, 3 anni, un futuro ancora tenero, schiacciato dall’irrompere assassino di una fatalità, che vestiva gli abiti moderni di un centauro sciagurato.
 
Una moto fuoristrada. Non per la cilindrata, ma perché era proprio là dove non avrebbe dovuto. Perché il genoma del rispetto delle regole, giorno per giorno, sta subendo modificazioni genetiche aberranti. Che abbassano il tasso di sensibilità legale pro-capite e fanno impennare quello dell’insignificanza del prossimo o dell’altro in genere.
 
Perché il ritmo di vita è ormai decisamente insostenibile. E perché fermarsi a riflettere non è più consentito. Perché se rallenti ti urtano e se cerchi di capire perché, ti travolgono. Renzo non ha avuto il tempo di accorgersene. Pedalava incerto, ma contento di sentire in faccia il vento fresco del crepuscolo.
 
Riconsegnarsi. Costituirsi. Forse No. Sarebbe aggiungere dolore allo strazio di una madre e di un padre, che vedrebbero materializzarsi la fatalità assassina. Forse meglio, se un briciolo di pietà ancora alberga nel ricordo bambino di un centauro spietato, espiare in convento. Sparire. E riconquistare, nel silenzio del donarsi all’affetto e alla speranza di altri bambini, quel perdono che oggi sarebbe davvero duro chiedere ed ottenere.
di Antonio V. Gelormini

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