La razionalizzazione operativa delle sedi giudiziarie è l’oggetto dell’interrogazione presentata da Michele Bordo, deputato del PD e componente della Commissione bicamerale Antimafia, al ministro della Giustizia Paola Severino per conoscere “quali siano i criteri tecnici individuati per la selezione delle sedi giudiziarie da chiudere e/o accorpare”.

A motivare l’atto le anticipazioni di stampa che riportano la notizia di “un primo intervento sugli uffici del giudice di pace, il cui taglio oscilla tra le 532 e le 674 sedi, a cui dovrebbe fare seguito la riduzione e l’accorpamento di Tribunali, sezioni distaccate e Procure, per un taglio complessivo di 40 uffici”.

Tra le sedi da tagliare potrebbero esserci il Tribunale di Lucera come alcune delle sezioni distaccate del Tribunale di Foggia. Ciò ha provocato “nei territori potenzialmente interessati da tali interventi un ampio e radicato movimento civico di opposizione rispetto alle scelte che il Governo adotterà – scrive Bordo – fondato innanzitutto sulla scarsa conoscenza dei criteri individuati per la selezione degli uffici”.

“Razionalizzare le circoscrizioni giudiziarie è necessario per migliorare il funzionamento e la sostenibilità finanziaria della giustizia – commenta il deputato del PD – ma l’intervento allo studio del Governo deve tenere conto delle specificità territoriali; a partire dalla radicata presenza di organizzazioni criminali.

E’ certamente positivo che il Governo abbia scelto di dare finalmente priorità alle esigenze generali dei cittadini e delle imprese in materia di giustizia rispetto a quelle personali dell’ex presidente del Consiglio Berlusconi. Ma proprio per tale ragione – conclude Michele Bordo – ritengo opportuno che il Governo si faccia interprete di un dialogo più serrato con le istituzioni territoriali al fine di verificare e migliorare sul campo gli effetti di decisioni da assumere tanto sulla base di statistiche e cifre demografiche, che sul radicamento della criminalità e la conformazione geografica delle aree interessate dagli interventi”.

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