La vittoria del centro sinistra e del PD in tutte le città capoluogo d’Italia, a Roma, e nella maggior parte delle realtà coinvolte al voto potrebbe far pensare ai vertici del PD presenti e del recente passato che la buriana sia passata e che tutto è tornato a posto perché il PD ha avuto una grande vittoria politica.

Ecco, per essere precisi, sarebbe bene che gli uomini e le donne che hanno fatto la storia dei vertici del PD negli ultimi anni capissero che quella che hanno ottenuto è una grande vittoria politico/amministrativa nella quale non c’è assolutamente nulla di meritorio da parte dei vertici nazionali.

Sono stati gli uomini e le donne del PD, gli outsider, come lo stesso Marino, a convincere gli elettori a scommettere ancora una volta su una proposta politica fatta da uomini e donne dei quali gli stessi elettori hanno provato a fidarsi.

Sia ben chiaro che quella della dirigenza nazionale del PD è e resta una sconfitta senza precedenti e senza attenuanti, dal mio punto di vista, accentuata dai risultati delle amministrative e non mitigata.

Qualcuno, compreso Epifani, ha detto che il risultato conferma la fiducia alle grandi intese. Io credo che gli elettori se ne sono infischiati delle grandi intese e abbiano cercato un’alternativa alle amministrazioni deludenti e comunque a una classe politica PDL locale che non riesce in alcun modo ad entusiasmare l’elettorato moderato.

Altro discorso merita il Movimento 5 Stelle, che per onestà di cronaca, dobbiamo dire che non poteva non soffrire alle amministrative non avendo un radicamento territoriale e affidandosi tutto al carisma di Grillo. I voti, alle amministrative, si conquistano porta a porta e non in camper. Questo Grillo non lo ha capito, oppure lo aveva messo in conto.

Inoltre avendo promesso la rivoluzione e poi essendosene tirato fuori a PD tramortito, molto dell’elettorato ha deciso di restare a casa o di dare una mano al moribondo. Ed ecco questi risultati.

Ottimi risultati politico amministrativi per il PD quindi, ma che nulla hanno a che fare con un’assoluzione o una riabilitazione della classe dirigente nazionale del partito. Se ne facciano una ragione. La base è migliore dell’altezza.

 

di Michele Dell’Edera

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