Si, proprio così: “Nato per dare fastidio”. Sembra che lo ripetessero già dall’infanzia, per le vie di Teramo, a Giacinto (detto Marco) Pannella, secondo una biografia non autorizzata del leader storico del Partito Radicale. Figlio di un ingegnere abruzzese e di una madre francese (nata però nella Svizzera tedesca), è sempre stato animato da un’accesa e sensibile vivacità, nonché da una sorprendente precocità. Fattori determinanti, in seguito, per affermare il suo carisma nel partito e affinarne l’impareggiabile fiuto politico.
 
Una vita dedicata alla sua creatura ed alle avvincenti battaglie libertarie. Narciso della politica all’inverosimile e dopo aver fatto cadere nel limbo, con chirurgica operazione mediatica, quel superbo di Daniele Capezzone, reo di voler brillare di luce propria nella galassia transnazionale del Partito Radicale, Marco non si aspettava che a spostare l’occhio di bue dai suoi capelli argentati fosse Walter Veltroni, il nuovo leader del Partito Democratico.
 
All’ex sindaco di Roma era sembrato che fosse venuta meno difficile di quanto pensasse. Aveva ottenuto l’adesione al programma del Pd, la rinuncia al simbolo radicale (cosa di non poco conto) e una lista snella di candidati nuovi da inserire in posizioni eleggibili, che comprendesse la Emma Bonino ma non l’ingombrante sagoma del Giacinto (detto Marco). Pannella glissava nell’ombra. Troppo facile per essere vero.
 
Infatti, su quell’inserimento in “posizioni eleggibili” la vecchia volpe s’è presa la rivincita. I collaboratori di Veltroni erano rimasti sul generico, avevano dato per scontato che potesse intendersi, naturalmente, “in caso di vittoria”. Lo spiraglio rimaneva aperto, nessuno aveva pensato a chiuderlo. Il vecchio marpione prima ha lasciato fare e poi ci si è fiondato come una saetta di Giove. I nove candidati sono da intendersi tutti eleggibili, “comunque vada”.
 
La pretesa sembra un po’ eccessiva e, per certi versi, opinabile. Anche per la mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli altri presenti in lista. Non credo si arriverà alla rottura per questo. Intanto, il centro della scena è stato riconquistato. Chi pensava di averlo “mandato in pellicceria” dovrà ricredersi. Lo sciopero delle sete potrà portare una serie di apparizioni televisive non previste, dove la presenza di Marco continuerà, in senso pro-attivo, a “dare fastidio” a tanti. Vicini e lontani.
 
di Antonio V. Gelormini

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